Il Napoli “argentino” e la punizione di Insigne nella domenica più emozionante in nome di Diego
Sembrava di rivedere una delle sue punizioni. Insigne ha pennellato una traiettoria come se ci fosse la mano de D1OS a guidarla. E poi la corsa a baciare la maglia argentina numero 10. E argentina era anche la divisa stasera in omaggio a Maradona nella domenica più carica di emozioni di questa stagione. La Roma è stata annullata e battuta per 4-0, un punteggio inaspettato viste le ultime prove e sconfitte come quella contro il Milan.
L’undici di Gattuso ha sentito addosso tutta la tensione e l’ha tasformata in gol d’autore. Come il secondo di Fabian Ruiz nella ripresa, come quello di rapina di Mertens dopo il tiro di Elmas e come la serpentina di Politano che ha firmato il poker azzurro.
Dentro al campo a vegliare nel silenzio dello stadio Diego Armando Maradona l’effige di The King con lo striscione della curva A a promettere eterno amore. Fuori l’impianto di Fuorigrotta c’era la processione durata tutto il giorno nonostante la domenica di pioggia. Grandi e piccoli, famiglie e giovani in silenzio davanti alla curva B hanno deposto il loro ricordo per l’ennesimo giorno.
Il Comune ha promesso che ci sarà un grande locale che diventerà un museo con tutti questi disegni, libri, messaggi, sciarpe e testimonianze di ogni tipo. È questo l’abbraccio collettivo di una memoria popolare verso colui che è diventato santo laico e protettore di una identità napoletana. No, non è solo calcio. È anche amore che unisce un pallone a una città e ai Sud del mondo.
Giuseppe Manzo