De Magistris: quanti muri ci sono oggi nel mondo?
“C’è preoccupazione, sembra che questo incubo, il Covid, non finisca mai. È chiaro che ci sentiamo più rassicurati. Certo c’è una copertura di circa l’85% di italiani vaccinati. Sui vaccini noi qui parliamo di medicina, ma credo che i vaccini stiano mostrando efficacia. Basta parlare con un qualsiasi medico per evidenziare che la maggior parte dei ricoverati siano persone non vaccinate”. Così, l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che è intervenuto a Barba&Capelli in diretta Radio CRC.
De Magistris ha poi commentato la vicenda migranti in Polonia. Qui, infatti, si starebbero recando tantissimi rifugiati: “questo è un tema che ci deve coinvolgere tanto. Ieri celebravamo la caduta del muro di Berlino, ma quanti muri ci sono. Si stanno utilizzando persone come scudo umano. Il nostro paese è stato spesso lasciato da solo, consentendo a molte forze politiche di fare propaganda. L’Europa non può più tacere ed avere un atteggiamento non efficace e non fermo. Il fatto che ci siano disuguaglianze nel mondo è evidenziato anche dal cambiamento climatico e dei vaccini che non sono garantiti ai paesi più poveri”.
Per quel che riguarda le manovre economiche del governo: “credo che il reddito di cittadinanza abbia avuto una sua efficacia, ma penso che rischi di oscurare cosa ci sia da fare per quel che riguarda i temi del lavoro. Il governo mi sembra che su questo non abbia cambiato passo. Non vorrei che il reddito di cittadinanza alla lunga diventi quella sorta di palliativo, che tranquillizzi solo alcuni. Il reddito deve essere visto come una misura necessaria per chi si trova in difficoltà o come una di transizione. La dignità di una persona si esprime con il lavoro. Temo che ci sia stata una forma di adagio su questa misura compensativa”.
Sulle luminarie che saranno accese il 13 novembre, De Magistris ha concluso, dicendo: “Devo dire che noi prima di andare via abbiamo fatto un lavoro importante garantendo le luminarie per questo Natale. Sulla scelta di quali luminarie,questo non è appartenuto a noi. Alcune mi lasciano alquanto perplesso”.
Giovanni Ruoppo