Vaccino: terze dosi anche a docenti e forze dell’ordine
Preoccupa quella che da molti è stata definita come l’inizio di una vera e propria quinta ondata. Il trend è in crescita costante, seppur non esponenziale. Per fronteggiare questa situazione, il governo aveva già attivato a settembre la somministrazione delle terze dosi di vaccino per le classi più vulnerabili, sanitari e per tutti quegli over 60 che avevano ricevuto la seconda dose più di sei mesi fa.
Alcune regioni, però, tra cui la Campania, hanno in programma di estendere la somministrazione della terza dose ad un pubblico più ampio, che comprenderebbe non solo le categorie già citate, bensì anche tutti coloro che, scaduti i sei mesi, sono maggiormente esposti ad un indebolimento della protezione.
Tra questi individui sono compresi insegnanti e militari, i quali, in quanto categoria maggiormente esposta, in primavera erano stati sottoposti alla vaccinazione.
Il presidente De Luca, infatti, come confermato da lui stesso nella conferenza stampa di venerdì, sembra profondamente preoccupato per l’evolvere della situazione contagi in Campania, il cui trend da settimane è in continuo aumento, e ha chiesto alla popolazione di mantenere atteggiamenti prudenti alla popolazione.
In questo quadro suscita particolare interesse la situazione relativa ai vaccinati con il siero Johnson&Johnson. A destare ansia non sono i possibili effetti indesiderati, bensì la durata della protezione. A tal proposito a breve l’AIFA si pronuncerà riguardo la somministrazione della seconda dose, da effettuarsi con vaccino Pfizer o Moderna.
Una preoccupazione avallata anche dagli esperti, che, preoccupati dall’inizio dell’inverno, consigliano anche il vaccino antifluenzale.
Come confermato dal professore Pregliasco ai microfoni di Barba&Capelli ha ricordato l’importanza non solo della vaccinazione anti-covid, ma anche di quello antinfluenzale, che può essere somministrato contemporaneamente con il primo:
“il vaccino antinfluenzale si può effettuare anche nella stessa giornata. Uno sul braccio sinistro e l’altro su quello destro. Non c’è una diminuzione di efficacia e nemmeno una sintomatologia più forte. È importante per chi ha avuto il Covid fare il vaccino, perché non ha la sicurezza di avere un’immunità a lungo termine. A mio avviso vale la pena anche proteggersi dall’influenza per non avere poi quella paura che si tratti di una ricaduta della malattia”.
Insomma si preannuncia un inverno caldo sul tema vaccini, considerati, però, ad oggi l’ unica arma davvero efficace per poter contrastare il Covid-19.
Giovanni Ruoppo