Politica, D’Angelo: “Resto candidato. Con cinque opzioni la competizione diventa avvincente”
“Manfredi è stato candidato – ha detto D’Angelo – perché una parte della politica lo ha implorato di toglierli da un pasticcio. Consideriamo il primo turno una sorta di primarie, spero che non ci sia una distanza abissale tra i programmi che saranno presentati”.
“Io faccio a meno dei voti di destra – ha sottolineato il candidato sindaco – La proposta da rivolgere ai cittadini deve essere chiara, trasparente, lineare. C’è il problema di vincere le elezioni ma poi si deve governare la città e non si può fare con un’ammucchiata”.
“Occorrerebbe – ha dichiarato D’Angelo – rivolgere un appello alla maggioranza di governo e a tutti i parlamentari per firmare un accordo per la città che rappresenterebbe anche un risarcimento. A me risulta che il disavanzo sia di poco superiore ai 3 miliardi. Il Governo e la sua maggioranza devono decidere di tornare a finanziare i comuni”.
“Le tasse – ha detto sicuro D’Angelo – sono pagate da poco più del 50% dei napoletani. Il comune di Napoli perde 350 milioni all’anno per le mancate riscossioni. Sono 40 anni che parliamo sempre degli stessi problemi. Sono 40 anni che la città di Napoli è epicentro di disoccupazione, della povertà, della desertificazione scolastica. Ai napoletani si può ancora chiedere di fare i sacrifici, ma sono stufi di essere presi in giro”, ha concluso Sergio D’angelo.