Il Napoli vince con fatica contro il Parma: allenatore e gruppo rispondono sul campo
Due partite al Maradona, due vittorie. Contro Spezia e Parma il Napoli non è stato bello da vedere ma contava solo vincere. Era questa la risposta che il gruppo e l’allenatore dovevano dare dopo la pioggia di attacchi e critiche all’indomani delle sconfitte con Juve e Verona.
La squadra va in campo ancora in una condizione fisica precaria. Fuori Bakayoko e davanti un Petagna acciaccato, ci pensa Elmas con un gioiellino da fuori area. Nel secondo tempo il calo è mentale ma gli azzurri stringono i denti, qualcuno va in affanno e arrivano le sostituzioni con gli innesti del centrocampista al posto del bulldozer, poi Hysai e Maksimovic ridisegnano gli 11 in campo per respingere il forcing parmense. Capitan Insiegne si impegna e colpisce un legno a fine gara: continua la maledizione del 100° gol in azzurro. In attacco è ancora Lozano la conferma, capace di far ammonire da solo tutta la difesa parmigiana.
A mettere al sicuro il risultato e scacciare le paure è Politano aiutato da una deviazione che spiazza Sepe: 2-0 e via i fantasmi. Il Napoli ha saputo stringere i denti ed essere cattivo con qualche cartellino giallo speso per evitare rischi in contropiede. E questo è piaciuto a Gattuso: “mi è piaciuta molto la risposta, non siamo stati belli, tecnicamente non abbiamo fatto bene, ma mi è piaciuto lo spirito, la compattezza, la capacità di soffrire, giocare col Parma non è facile, ha fisicità, sui piazzati ti mette in difficoltà, ma la squadra ha messo carattere, poi abbiamo cambiato modulo nel finale e siamo contenti, è quello che speravo. In questi mesi è mancato proprio questa cattiveria”.
Non c’è tempo, però, per rinfrancarsi. Allo stadio Maradona si gioca la terza partita in una settimana: mercoledì arriverà l’Atalanta e questa è la partita più difficile, il primo match della semifinale di Coppa Italia. Sarà dura, i bergamaschi sono in forma e servirà un grande Napoli che, come sempre, dovrà rispondere sul campo a chi sta alla finestra per condannare questa stagione prima ancora che finisca.
Giuseppe Manzo