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Clemente replica a Morcone: “Parole discriminatorie e sessiste”

Clemente replica a Morcone: “Parole discriminatorie e sessiste”

“In una giornata come quella della Memoria, fondamentale per ricordare alle giovani generazioni
l’Olocausto e che certi valori vanno tutelati, il sindaco de Magistris ha inviato una simpatica ragazza bionda”. Sono le parole utilizzate dall’assessore alla Legalità della Regione Campania, Mario Morcone, in
un’intervista al quotidiano “Il Mattino”, riferendosi all’assessore al Patrimonio, ai Lavori pubblici e ai Giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, che ieri ha rappresentato il Comune di Napoli
alle celebrazioni per il Giorno della Memoria, data l’assenza del sindaco Luigi de Magistris.

Il primo cittadino, intervenuto questa mattina durante la trasmissione Barba&Capelli di Corrado Gabriele su Radio Crc Targato e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9 , ha commentato le parole di Morcone, tra l’altro suo sfidante alle comunali del 2011 da candidato del Pd e di altri partiti del
centrosinistra. Il conduttore Corrado Gabriele, indignato dalle parole di Morcone ha chiesto al sindaco di replicare, l’ex pm difendendo l’assessore Clemente ha dichiarato: “Una caduta di stile, una battuta di scherno che denota un maschilismo da quattro soldi e una mancanza di rispetto che, a proposito di legalità ha visto la camorra ammazzarle la madre nel 1997 mentre lei a 10 anni era affacciata al balcone, ed è rimasta a Napoli e oggi fa l’assessore”.

Alessandra Clemente commentando le parole usate da Morcone nei suoi confronti ha detto: “In questa città il discorso pubblico di alcuni esponenti istituzionali, e di alcuni organi di stampa evidentemente non attenti (o non sereni) nel valutare il disvalore di certe affermazioni, è ormai affetto da un deficit di civiltà istituzionale”. “Ben prima della vena discriminatoria e sessista da cui, per fortuna e per merito delle mie letture e dei miei modelli, non mi sento ferita ma fortemente offesa come donna, colpisce la mancanza degli elementi basilari del rispetto istituzionale. Forse – ha aggiunto – sdoganata da una certa violenza verbale da tempo introdotta nei palazzi della Campania. Io mi sento e sono una ragazza bionda ma non può essere così definito un amministratore pubblico. Si evince, così, un linguaggio che vuole colpire senza
andare nel merito nelle questioni. In ogni caso – ha poi concluso – attenti alle ragazze che amano la politica pulita. E non la danno vinta ai maturi colleghi da cui, sicuramente, troverò qualcosa da imparare. Come reagire ai soprusi”.