Chi rom e chi no, Pierro: “Campo di Secondigliano è un ghetto. Chiediamo alle istituzioni strategia di inclusione”
Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha prorogato l’ordinanza della zona rossa nel campo rom di Secondigliano fino al 19 dicembre: “Le condizioni in cui si vive nel campo sono esasperate. E’ una dimensione estraniante rispetto alla città, senza possibilità di relazione, come in un ghetto”. A dichiararlo è Barbara Pierro, Presidente associazione ‘Chi rom e chi no’, ai microfoni di Radio Crc Targato Italia, intervenuta nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele e in onda dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 9.
“Il campo rom – racconta Barbara Pierro – fu costruito nel 2000 come un luogo temporaneo di ritrovo della comunità dopo un incendio doloso. Sono trascorsi vent’anni e la situazione è peggiorata. Non è un posto dove poter vivere”. E’ accaduto proprio pochi giorni fa uno spiacevole avvenimento che ha coinvolto una giovane donna rom, deceduta dopo un parto prematuro. La vittima era in isolamento domiciliare per la zona rossa e i suoi familiari volevano trasportarla in auto verso l’ospedale, ma sono stati fermati all’ingresso del campo: “Vogliamo far sentire la voce di questa famiglia straziata dal dolore. La sorella della vittima ha denunciato la mancanza di aiuto. Dopo tre giorni dal parto prematuro, la ragazza ha avuto un malore ed è deceduta”.
In conclusione, la Presidente di ‘Chi rom e chi no’ ha lanciato un appello: “Chiediamo alle istituzioni locali e nazionali una strategia di inclusione dei rom basata su quattro assi: istruzione, abitazione, lavoro e salute. La comunità rom è la più grande discriminata a livello europeo. L’Italia li tratta da nomadi”.