Recovery Fund, Cafiero De Raho: “Con il nostro monitoraggio fermeremo le presenze mafiose”
“Le mafie ogni volta che ci sono momenti di emergenza si organizzano per fare profitto”. Lo ha dichiarato il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9
Cafiero De Raho ha illustrato il punto della situazione alla luce del Rapporto di Libera su mafie e covid: “i rischi derivano dalla sofferenza dell’economia dove i clan riescono a infiltrarsi nelle parti che subiscono gli effetti negativi collocando le liquidità. Il loro problema è collocare i soldi, diversamente dai commercianti che con la chiusura vengono a mancare i profitti e quindi la necessità di recuperare. Questo avviene attraverso le aperture di credito ma con un ritardo degli interventi dello Stato le mafie si infiltrano. La modalità è quella tradizionale come il prestito ad usura senza garanzie formali e questo denaro che entra nelle imprese aggrega il soggetto economico sano con il circuito illegale: da questo chi è sano non potrà più affrancarsi e sottrarsi. Se il soggetto economico acquisito ha una storia maggiore è la possibilità di mascherarsi da parte delle mafie. Poi c’è il sostegno alle fasce più deboli con la solidarietà attraverso pacchi e piccole somme di danaro: questo permette di garantire dal consenso sociale”.
Per capire come contrastare questo fenomeno il Procuratore ha sottolineato: “attraverso le iniziative che lo Stato sta mettendo in piedi e poi con le azioni di contrasto alle mafie che è un modello di repressione dei clan, iniziate con la pandemia. Già a marzo con riunioni preliminari insieme ai servizi delle forze dell’ordine, alle dogane e alle forze di polizia abbiamo messo su un impianto per il monitoraggio sul territorio nazionale capace di individuare l’azione mafiosa”.
Infine, ci sono i pericoli con l’arrivo delle risorse del Recovery Fund e Cafiero De Raho ha dichiarato: “in parte è prevista una verifica preliminare che permettono di controllare i nominativi in prefettura e la banca dati nella quale sono inseriti gli elementi dei soggetti. Con il numero dei soggetti la verifica sarà più lunga ma a parte questo ci sono il monitoraggio e le segnalazioni di operazioni sospette: questi danno la possibilità di capire dove si annidano le infiltrazioni. Il numero dei soggetti economici che potranno benefici rende gravoso il compito ma il monitoraggio è talmente capillare che i risultati potranno scoraggiare l’attività mafiosa permettendo di rilevare presenze illegali con confische e sequestri”.