Funerali di Giogiò, G.Matino: resistenza contro una guerra che combattiamo tutti i giorni.
“Questa è una città che poco si riempie per gli ideali di civiltà, di partecipazione, di aggregazione, di decisione insieme come comunità per dare senso ad un cammino condiviso e io ho la sensazione che l’appello coraggioso della mamma di Giogiò vada nella direzione di dire <<io ho perso mio figlio – lei ha usato questo termine – bello come il sole>>. Beh è commovente che una mamma dica questo in ragione di tutte le mamme di questa città, di tutti i papà, di tutti gli uomini di buona volontà, che dovrebbero fare corpo, squadra, resistenza. Questo è il termine, resistenza contro una guerra che combattiamo tutti i giorni.”
Queste le parole di Gennaro Matino, intervenuto nell’appuntamento quotidiano di Barba&Capelli su Radio Napoli Centrale, sul tema dei funerali di Giovanbattista Cutolo, che si svolgeranno domani, mercoledì 6 settembre nella Chiesa del Gesù Nuovo.
“Che tipo di città abbiamo noi in questo momento – continua don Matino – che tipo di cittadini i napoletani sono diventati? È questione soltanto di lavoro? È questione soltanto di spazi? O è questione proprio del senso civico di appartenenza che dà origine, in qualche maniera provoca la politica e le istituzioni, la realtà a cambiare passo. Se questa città non ha cambiato passo è perché noi come comunità non ci siamo. Una volta manca la borghesia, una volta manca popolo. Una volta mancano le istituzioni. Una volta manca la gente, una volta mancano i giovani, una volta mancano gli adulti, poi è una città che mancante. E allora è ovvio che in una città mancante, di volta in volta si presenta, il peggio del peggio.”