Sanità negli istituti penali minorili, Auricchio: manca l’assistenza psichiatrica
“La fiction ‘Mare fuori’ è stata portata all’attenzione non solo italiana, ha avuto un’epoca internazionale. Secondo me si scontra poi quella che è la realtà del penitenziario. Parliamo del circuito penale minorile dove dovrebbero essere ubicati i detenuti minorenni ma una legge del 1914 ha consentito ai detenuti infraventunenni di rimanere nel carcere per minori quindi ha creato un vulnus all’interno di questo circuito penale minorile dove anche i minorenni quelli che fanno il reato da minorenni possono permanere delle strutture.”
Queste le parole di Ciro Auricchio – Segretario Generale USPP (Sindacato Polizia Penitenziaria), intervenuto questa mattina a Radio Salute di Corrado Gabriele e Antonio Menna.
“Il 35% dei detenuti ubicati nelle carceri campane soffre di patologie psichiatriche – spiega ancora Auricchio – Dalla chiusura degli opg non si è creato poi un sistema parallelo per ospitare i detenuti con patologie. Ci sono tantissimi detenuti con doppia diagnosi, sia detenuti con patologie correlate alla tossicodipendenza che non riescono a essere curati nel carcere. Addirittura nel circuito penale minorile non c’è un’assistenza psichiatrica. Cioè non c’è uno psichiatra che va in carcere a curare i detenuti minorenni o i detenuti maggiorenni che sono ubicati lì, manca l’assistenza psichiatrica.”
Per riascoltare l’intervista completa: