Marco Sarracino, la candidatura è segnale alla mia generazione: l’impegno nel PD viene premiato
intervista di Corrado Gabriele
Marco Sarracino 33 anni, Segretario Metropolitano del PD di Napoli, è uno dei 4 giovani capolista su cui ha investito la Direzione su proposta del segretario Enrico, scalzando più blasonati esponenti del PD e parlamentari uscenti.
Segretario cosa ricorda di più di quanto è stato fatto in questa legislatura e cosa vorrebbe cancellare?
È stata sicuramente una delle legislature più complesse della nostra storia. Ci sono due eventi però che ricorderò per sempre: la faccia di Salvini, che dopo aver chiesto al Papete i pieni poteri, si è poi ritrovato fuori dal governo e dalla maggioranza. La pagina più brutta però è stata sicuramente quella della mancata approvazione del DDL Zan, con tanto di standing ovation della destra. Una scena vergognosa.
La sua candidatura da capolista a Napoli cosa significa: un riconoscimento per il lavoro svolto, la casella piena per la sua corrente o la promozione di una nuova classe dirigente?
Provo forte imbarazzo nel parlare di me. Voglio sicuramente ringraziare il Partito nazionale e il segretario Letta per aver fatto questo investimento politico. In questi due anni il Pd a Napoli è tornato a vincere praticamente tutto. Non credo sia frutto del caso, ma della battaglia politica che un nuovo gruppo dirigente ha svolto. Interpreto dunque questa sfida anche come un segnale alla mia generazione: l’impegno nel Pd viene premiato.
Il PARTITO DEMOCRATICO è molto esposto in questa tornata elettorale e non sembra partire con i favori dei pronostici, su cosa punterete per recuperare le distanze che ad oggi decretano i sondaggi?
Cinque anni fa il Pd si è presentato agli elettori con un programma in cui ad esempio si elogiava la flessibilità del lavoro. Non ci sorpresero i risultati che arrivarono. Da quando Renzi è andato via, siamo riusciti a costruire una piattaforma politica che metta al centro del nostro programma il tema del lavoro, dalla dignità e dei diritti dei lavoratori. Sono ancora troppe le persone che vengono sfruttate e sottopagate. Per questo proponiamo un salario minimo e una nuova mensilità annuale, ricavata dall’abbassamento del cuneo fiscale. Saremo il partito che protegge l’ambiente e che affronta la questione meridionale, che è tutt’altro che risolta.
Che fine ha fatto il Patto per Napoli e cosa farete per la città doveste essere decisivi per il Governo del Paese?
Il Patto per Napoli voluto dal Pd e dal sindaco Manfredi, ha consentito alla nostra città di poter organizzare una nuova prospettiva dopo i dieci anni di De Magistris. Il Pd è già al lavoro per superare l’isolamento politico e istituzionale in cui l’ex sindaco aveva fatto finire i napoletani. Con il Pd al governo del paese, il supporto ai nostri amministratori locali sarà massimo.
Le donne avranno abbastanza ruolo in questa tornata elettorale? E come giudica la fuoriuscita di due importanti figure politiche come Carfagna e Gelmini, tra l’altro Ministre importanti del Governo Draghi, da Forza Italia?
Le donne saranno il simbolo di questa campagna elettorale. Il Pd è l’unico partito che propone la parità salariale tra donne e uomini. Sembra un fatto scontato e invece in molti luoghi di lavoro ancora non è così. Ho iniziato il mio impegno politico a scuola, manifestando contro la riforma Gelmini. Il centro moderato non esiste. La campagna elettorale si polarizzerà e sarà uno scontro tra Il Pd e Salvini e Meloni. Chi è uscito da Forza Italia senza produrre una vera svolta, ha contribuito comunque a fare un regalo alla destra.
La sua campagna elettorale direttamente da candidato come sarà? Può darci qualche indiscrezione, qualche prima idea strategica?
Sarà incentrata sul protagonismo dei nostri sindaci, di chi vive ogni giorno le paure di un territorio complicato. Noi vogliamo trasformare quelle paure in una nuova speranza collettiva. Lo faremo con i nostri volontari, con i nostri segretari di circolo, con la nostra struttuta organizzata che tutti ci invidiano. Vogliamo scrivere una nuova storia per il nostro paese.
Come giudica il lavoro fatto sin qui dal suo partito a Napoli e in Campania e dei suoi colleghi dirigenti e rappresentanti istituzionali?
Assolutamente positivo. I nostri dirigenti hanno fatto della politica una vera e propria scelta di vita. I cittadini lo hanno visto e per questo sono tornati a votarci.