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Bonavitacola (vicepres. Regione Campania): “Chiudere ciclo dei rifiuti a dicembre 2023”

Bonavitacola (vicepres. Regione Campania): “Chiudere ciclo dei rifiuti a dicembre 2023”

“Sono utili queste ricognizioni che ci richiamano alla realtà. Tutti coloro che fanno illecito nei confronti delle norme ambientali sono ecocriminali. Non credo che dobbiamo dare un messaggio che siamo di fronte ad una regione in preda alla criminalità organizzata nel campo dei rifiuti. Questo non vuol dire che non ci sia attenzione, tuttavia ahimè siamo in presenza di comportamenti diffusi condotte non riconducibili necessariamente ad organizzazioni di carattere criminalità”. Così Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania, questa mattina a Barba&Capelli, programma di Corrado Gabriele su Radio CRC. 

Sul rapporto Legambiente Campania riguardo le ecomafia, Bonavitacola ha poi proseguito: “Questo rapporto richiama la necessità di richiamare le forze dell’ordine a continuare il lavoro che stanno facendo e aumentare la vigilanza per contrastare certi comportamenti come l’abbandono dei rifiuti. Abbiamo un problema che riguarda fenomeni come lo smaltimento illecito. Il fenomeno è complesso. Bisogna continuare un’azione congiunta sia di carattere punitivo che di carattere preventivo”.

Bonavitacola ha poi parlato dello smaltimento dei rifiuti: “mancano due cose: 1) dare risposte a residuo di circa 120.000-130.00 tonnellate di rifiuti della frazione secca. Mi spiego meglio: nell’indifferenziato c’è il rifiuto che viene prodotto laddove non si fa raccolta differenziata o che viene raccolto nell’indifferenziato.  Questo doppio indifferenziato va negli impianti stir che sperano il secco dall’umido: Il secco va ad Acerra, l’umido viene biostabilizzato”.

SUL CICLO DEI RIFIUTI AREA METROPOLITANA DI NAPOLI INDIETRO

Bonavitacola è poi entrato nello specifico: “Tutto questo processo ci porta a 800.000 di secco. Poiché Acerra ne tratta 700.000 dobbiamo recuperare questo ulteriore terza, che ci costringe andare in parte ad andare ancora fuori regione. Abbiamo avviato un programma per implementare gli stir. Dovrebbero essere recuperate quantità che riducono la frazione che va al termovalorizzatore. Sull’umido dobbiamo potenziare la biostabilizzazione e cioè creare processi di trasformazione. Da un lato dobbiamo fare questo, dall’altro dobbiamo fare impianti di compostaggio. L’area metropolitana è indietro su tutti i fronti. Abbiamo una raccolta che arranca e non abbiamo gli impianti”.

Bonavitacola: da nuova giunta di Napoli ci aspettiamo un cambio di passo

“Noi come Regione abbiamo sempre puntato alla massima collaborazione anche con l’amministrazione precedente con risultati che hanno fortemente risentito da parte di una sostanziale incapacità dell’amministrazione precedente di affrontare tematiche di fondo relativa alla città. Abbiamo messo a disposizione risorse ingenti per dotare azienda comunale di maggiori strutture implementare la differenziata e l’impiantistica”. Ha commentato Bonavitacola riguardo la necessità di chiudere il ciclo rifiuti e di implementare la raccolta differenziata.

Il vicepresidente della Regione Campania  ha, perciò, auspicato una collaborazione con il Comune di Napoli: “la Regione non può individuare siti che rientrano nella programmazione comunale e mettemmo noi a disposizione. All’epoca collaborammo mettemmo noi a disposizione per localizzare a Napoli Est questo primo importante impianto di compostaggio, che ormai deve partire. Sono convinto che l’amministrazione comunale segnerà una svolta in questo campo, per l’individuazione almeno di un altro sito per impianti di compostaggio e per elevare il piano di raccolta differenziata.

Bonavitacola ha poi concluso auspicando una chiusura del ciclo di rifiuti entro il dicembre 2023: “abbiamo un quadro di situazioni diffuse virtuose. Ci sono cose da fare ma abbiamo compiuto importanti passi in avanti.  È nostro obiettivo arrivare a dicembre nel 2023, non solo senza che in Campania ci siano più rifiuti di un tempo, ma il ciclo dei rifiuti si concluda nell’ambito del territorio della nostra Regione”.

Giovanni Ruoppo