Don Matino: la vaccinazione è l’atto di gentilezza più grande
Don Gennaro Matino, presbitero e teologo è intervenuto a a Barba&Capelli, programma di Corrado Gabriele in diretta su Radio CRC: “Sembra quasi che si voglia dare l’idea di un Natale della svolta. C’è nell’aria la voglia di tornare a famiglie che si riuniscono. C’è voglia di celebrarlo come una festa di comunità e di speranza. Natale lancia la sfida a significati aperti di pace e gioia. Non dimentichiamoci che c’è tanta gente che soffre”.
Don Gennaro Matino ha poi commentato l’iniziativa del Festival della Gentilezza, presentato ai nostri microfoni da Margherita Rizzuto. Egli si è, quindi, soffermato su una riflessione riguardo, proprio, il concetto di gentilezza e sull’importanza che questa deve avere nella nostra società: “vuol dire avere un tratto interiore e spirituale che mette al centro il bisogno di sentirsi parte di un progetto. Secondo me il prossimo Natale potrebbe recuperare uno spazio di solidarietà. Credo che questo può essere un augurio per tutti e per Napoli. Questa città o recupera la parola “gentilezza” o non si salva”.
Riflessione finale da parte di Don Gennaro Matino dedicata anche al concetto di bontà e solidarietà: dovremmo chiedere a Babbo Natale di essere più buoni, dove essere più buoni vuol dire cambiare realmente la propria vita”. La vaccinazione, in tal senso, rappresenta l’ atto di gentilezza: “Lo abbiamo detto e ripetuto. È difficile entrare nella testa di chi è fermo nei propri propositi. Aldo Masullo mi diceva che l’uomo maturo era colui che aveva l’umiltà di cambiare idea. I numeri non sono idee. Se anche tu fossi convinti delle tue idee, i tuoi figli hanno bisogno di testimonianze. Io metterei a rischio le mie idee per un futuro migliore”.
Giovanni Ruoppo