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Pompei: rinvenuta la “Villa degli schiavi”

Pompei: rinvenuta la “Villa degli schiavi”

Nuova scoperta nel parco archeologico di Pompei. Dalla villa Civita Giuliana nel corso degli ultimi scavi sarebbe emerso un ambiente adibito, in perfetto stato di conservazione, che avrebbe avuto la funzione di dimora di servi e, perciò chiamata: “villa degli schiavi”. A certificare tale funzione, il ritrovamento reperti quali utensili di uso comune e persino tre letti. Il luogo sommerso dalla cenere nel corso dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. è stata rinvenuta dagli archeologi attraverso la tecnica dei calchi.
Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini,  ha  commentato quest’ultima scoperta definendo Pompei: “un modello di studio unico al mondo”.

Le tre brandine, formate da assi lignei, potevano essere adoperate a seconda dell’altezza di chi ne faceva uso: le dimensioni suggeriscono, infatti, che queste fossero utilizzate da due persone adulte, mentre la terza, più piccola, da un bambino. Ad emergere anche la rete, formata da corde e un “vaso da notte”, oltre che utensili di vario genere. Si suppone, perciò, che la stanza fosse adoperata non solo come dormitorio, ma anche come ripostiglio

Il direttore del parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel ha osservato come si tratti di: ” uno spaccato eccezionale della vita quotidiana di una parte della popolazione antica, poco nota secondo le fonte ufficiali. Qui vediamo la vita di persone di uno stato sociale molto basso”.

Nunzio Fregliasso, procuratore della repubblica di Torre Annunziata, ha lodato la sinergia tra la sua procura e la direzione del sito archeologico che reso possibile una simile scoperta: “gli scavi di civita Giuliana non finiscono mai di stupire. Si tratta di una scoperta figlia della stretta collaborazione tra la procura di Torre Annunziata e la direzione del parco archeologico di Pompei. Le attività proseguono anche alla ricerca di un secondo carro”.

Pompei non smette di stupire

Si tratta dell’ennesima grande scoperta avvenuta nell’ultimo anno. Già nel 2020, infatti, era emerso un Termopolio, di recente aperto al pubblico, che fungeva da tavola calda e da luogo di ritrovo per gli abitanti dell’antica città.

Su Pompei, perciò, si può dire che continua quello splendido lavoro di ricerca avvenuto in questi anni. Citando il ministro Franceschini, insomma, si può dire che: “Pompei è la prova che se l’Italia crede in se stessa ce la può fare  a fare cose straordinarie ammirate nel mondo […] Pompei oggi non è solo un sito per turisti, ma anche un luogo di ricerca e di innovazione”.

 

Giovanni Ruoppo
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