Nicola Ricci, CGIL: “Sul Green pass il governo poteva fare meglio”
Chiara Sorice
Da oggi per tutti i lavoratori, pubblici, privati, dipendenti, autonomi anche “smart workers”, è obbligatorio il Green pass pena sospensione dello stipendio per assenza ingiustificata. Chi non è vaccinato ricorre al tampone a suo carico. L’obbligo Green Pass è valido per ora fino al 31 dicembre, termine dello stato di emergenza.
Sulle modalità di controllo del certificato verde ogni azienda è autonoma. Ai datori di lavoro è stato dato accesso all’app “Verifica C19” . Chi si presenta al lavoro senza Green pass incorre in una sanzione amministrativa che va dai 600 ai 1500 euro.
Nicola Ricci, segretario CGIL Napoli, a Radio Crc Targato Italia, è intervenuto nella trasmissione di Corrado Gabriele, Barba&Capelli in merito all’obbligatorietà del Green pass:
“Prima di rendere obbligatorio il Green pass per i lavoratori, il Governo avrebbe dovuto darci più tempo per gestire al meglio i vaccini. Si poteva fare meglio. Non si può scaricare sul sindacato e sui lavoratori, le decisioni del Governo”, ha così commentato il segr. Ricci.
Per ora non si sono verificati grandi disagi sui luoghi di lavoro per la verifica del pass ma continuano le proteste. “Questa mattina – ha detto Nicola Ricci – non abbiamo avuto grandi problemi per il Green pass. I sindacati sono riusciti a gestire la situazione ma è una soluzione momentanea. Chi deve lavorare non può pagarsi la possibilità di andare a lavorare”.
Il segretario CGIL ha concluso l’intervista lanciando una proposta: “L’obbligo vaccinale sui luoghi di lavoro ci mette gli uni contro gli altri. Perché il governo non ha pensato a un credito di imposta invece di gravare sui sindacati?”.
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