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Elezioni, Diodato accusa Nonno che annuncia: “Non è più dirigente, sarà espulso da Fratelli d’Italia”

Elezioni, Diodato accusa Nonno che annuncia: “Non è più dirigente, sarà espulso da Fratelli d’Italia”

“In tutta Italia esclusa Napoli sono un dirigente nazionale di Fratelli d’Italia. C’è stato un momento di fibrillazione sulle presidenze di municipalità, siamo mortificati. Ci siamo presi un’ora di riflessione dialogando con i dirigenti nazionali e quando la cosa sembrava rientrata c’è stato un blitz di qualcuno senza i nostri nomi. Ha ricordato dinamiche di alcuni anni fa”. Lo ha detto Pietro Diodato intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.

Poi ha aggiunto: “Con Nonno non ho rapporti da oltre 20 anni. Perché il personaggio è noto, fratello di Ernesto Nonno e in famiglia hanno dimestichezza con atti di vigliaccheria. Il momento clou è stato quando il sottoscritto è stato teste di accusa sui fatti della rivolta di Pianura, da allora da parte sua è esploso un odio nei miei confronti. La stessa presenza mai vista in federazione di 5-6 soggetti lo testimonia e sarà la magistratura ad accertarlo”.

La replica di Marco Nonno è arrivata subito dopo: “Quando subentrano vicende di carattere personale si arriva a questo. Tale situazione mi ha danneggiato a livello di immagine, mi dispiace che Maresca inconsapevolmente si sia reso complice di questa vicenda. Non è normale che un candidato fino alle 6 di mattina sta nelle liste di Fdi, ritira poi la candidatura, va a candidarsi con Maresca e alle 10 pretende di rientrare in Fdi, era solo una scusa per creare problemi e non farci presentare la lista. È un personaggio disperato. Non è più dirigente, sarà espulso in giornata dal partito”.

E ha poi sottolineato: “Al Comune abbiamo preparato una lista di persone radicate sul territorio che vivono la politica con passione. Questa scusa del civismo non regge perché queste liste sono ricettacolo dei trombati dei partiti tradizionali, sono lo scarto di chi prova a essere eletto con meno voti. A me dispiace per Maresca, a Napoli questo civismo non esiste”.