Napoli, D’Angelo: “Con primi soldi del Recovery assumere 500 talenti per il Comune”
“Al nostro evento alle Terme di Agnano avevamo in piattaforma 2500 registrazioni e la digos ha fatto chiudere ingresso ad altre 500 persone. Peccato che se ne sia parlato poco, i giornali si sono cimentati a lungo a stimare i partecipanti dei comizi di Maresca e Bassolino. I sondaggi non ci apprezzano nemmeno, questa è una situazione surreale”. Lo ha detto il candidato sindaco Sergio D’Angelo intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Poi ha aggiunto: “Ho sempre sostenuto che se ci fossero le condizioni per la convergenza del programma avremmo considerato la possibilità di un percorso inclusivo. Non si è compiuto lo sforzo che poteva essere fatto. Ho l’impressione che il dibattito riguardi il tatticismo dei candidati e poco dei contenuti. Viene da chiedere chi è in grado di sintetizzare in due battute le proposte”.
Su povertà e periferie D’Angelo ha sottolineato: “Negli ultimi 10 anni si poteva fare di più ma anche nei precedenti 20. Avendo avuto qualche responsabilità diretta come terzo settore si doveva proporre un approccio diverso. Le politiche sociali bisogna collocarle in un livello superiore, per un semplice motivo: 600mila napoletani vivono in periferia e in condizioni insostenibili. Questo produce la rabbia che è più contagiosa del Covid e se non troviamo il sistema di mettere in pari questi cittadini diventa difficile. Per la Galleria non avremo mai forze di polizia a sufficienza per combattere l’emarginazione e la povertà. Occorre un intervento massiccio delle politiche sociali. Servirebbero condomini sociali a fronte di un patrimonio comunale che non si riesce a gestire con la manutenzione”.
Infine la proposta dell’ex assessore arancione ed ex commissario Abc: “Al Governo chiedo di investire sui comuni, soprattutto nelle aree svantaggiate. Per Napoli in 20 anni sono stati tagliati 2 miliardi di euro, la metà negli ultimi 10. È venuta a mancare la funzione perequativa dello Stato per i territori più svantaggiati. Le primissime risorse del Recovery servono per selezionare 500 risorse e talenti a cui affidare il compito di cambiare la macchina amministrativa. Il primato pubblico è fondamentale in alcuni settori come acqua e welfare mentre su altri basta essere laici: per la manutenzione del verde ad esempio si può affidare anche a un’impresa esterna”.