Editoria, Vincenzo Vita: “Se fai l’emittente nazionale non usi il tuo marchio per cannibalizzare quella locale”
In discussione in Parlamento un emendamento presentato dalla Lega che punta a consentire alle emittenti radiotelevisive locali di usare marchi, denominazione o testate che richiamino del tutto o in parte quelli delle emittenti nazionali. Insomma si corre il rischio di colonizzare i network delle emittenti locali. Già deputato e senatore, oltre che sottosegretario alla comunicazione, Vincenzo Vita, durante la trasmissione Barba e Capelli, in onda su radio Crc Targato Italia ha detto la sua sul tema: “Se fai l’emittente nazionale fai l’emittente nazionale. Non puoi usare il tuo marchio come un franchising per cannibalizzare l’emittente locale. Oggi la Lega prova a portare avanti un’iniziativa che favorirebbe qualche radio nazionale. Qui siamo di fronte a un’angheria della versione più brutale”.
“Una delle poche cose che la nostra normativa aveva stabilito aborigene – ha continuato Vita – è che se scegli di fare l’emittente nazionale non puoi fare quella locale e viceversa. Purtroppo il tema del pluralismo delle voci mi fa venire nostalgia. Dentro questo sistema che tende ad essere accentratore, il quarto potere, che poi è diventato quinto con la rete, con i social, dà un po’ fastidio”.
“Sono i particolari che ci disegnano i tratti generali – ha sottolineato ancora Vita – Mi auguro che questo emendamento venga restituito al mittente. La Lega usa queste strade per fare favori a qualcuno. Un emendamento che sa anche un po’ di provocazione.”
Servirebbe in Italia – ha concluso l’ex sottosegretario – una normativa autonoma per la radiofonia. Perché la radio non è la sorellina povera o la cuginetta di campagna dei maschiacci televisivi. È il mezzo più vecchio ma più evolutivo e dinamico. La radio ci sarà fino alla fine del mondo”.