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Cosa deve accadere perché un’ultraottantenne possa ricevere un ristoro dalle cure?

Cosa deve accadere perché un’ultraottantenne possa ricevere un ristoro dalle cure?

di Tony Nocchetti

Mia moglie, colpita da Alzheimer, ha ormai una paralisi parziale. Il 2 febbraio scorso le è stata prescritta, per ritardare drammatici peggioramenti, una fisioterapia domiciliare. A tutt’oggi, nonostante le mie ripetute segnalazioni al centro specializzato convenzionato con il Sistema sanitario nazionale e le frequenti rimostranze con l’assessore competente del comune di Napoli nessuno si è fatto vivo. Ho scritto al ministro della Disabilità, al ministro della Salute, al Presidente della Regione, al direttore della Asl NA1 e al direttore del Distretto 24 senza ricevere risposta… cosa altro devo fare?

Questa lettera mi è giunta poche ore fa da un militare 90enne in pensione. È incredibile come al sottoscritto debbano essere recapitate queste tremende richieste di aiuto, urla nel silenzio della indifferenza della burocrazia e della ignavia della politica. Come è possibile che in un Paese che può permettersi di sprecare decine di miliardi di euro seguitando a non far pagare le tasse alle multinazionali, che in questo tempo di pandemia hanno decuplicato i loro profitti, accada questo? Cosa deve accadere perché una donna ultraottantenne con una grave malattia degenerativa possa ricevere un ristoro dalle cure nella mia città? Perché a Napoli questo sembra essere impossibile al punto da spingere una persona a scrivere addirittura a me? Perché?