La guerra criminale di Napoli Est, la politica arranca e le associazioni chiamano alla mobilitazione civile
Taisia Raio – Napoli è una polveriera con troppe armi in giro. Nella zona orientale i cittadini sono prigionieri di una guerra tra bande criminali che lanciano bombe e sparano appena fa buio. Le reazioni politiche a questa escalation sono a macchia di leopardo in una città impegnata a dibattere sul futuro candidato a sindaco.
“A Ponticelli non è il Covid a far paura – scrive su facebook il senatore Sandro Ruotolo – ma le bombe. Queste persone non possono e non devono essere lasciate sole. Devono mobilitarsi le istituzioni, ma dobbiamo mobilitarci anche noi che siamo la società civile. Mi aspetto più polizia in strada, ma anche più telecamere, più investimenti per la scuola, la formazione, il lavoro, più sostegno alle associazioni attive sul territorio per contrastare i clan. Ci sono in giro criminali che non esitano a lanciare bombe. Ci sono tutti i motivi per essere allarmati e credo che il Governo può e deve inviare rinforzi alle donne e agli uomini impegnati nel contrasto alla criminalità. Se c’è una emergenza ed a Ponticelli è una emergenza nazionale – conclude il senatore – bisogna affrontarla in maniera adeguata, schierando ancora di più tutte le forze disponibili”.
“L’allarme di queste ore sull’emergenza criminale a Napoli deve essere raccolto immediatamente dalla politica perché rappresenta un’assoluta priorità. Il quartiere di Ponticelli, dopo tre bombe e una ‘stesa’ in 72 ore, appare ferito e chiama tutti noi a mobilitarci”. Lo afferma Francesco Dinacci, coordinatore Metropolitano di Articolo Uno a Napoli. “La camorra a Napoli – prosegue Dinacci – sta rialzando la testa, dalla zona orientale a Fuorigrotta e al centro storico, e vive una fase preoccupante di forte recrudescenza, mentre la pandemia, aumentando diseguaglianze e povertà, rende ancora più fragile il tessuto sociale ed economico. Ora c’è l’esigenza di fare squadra tra politica, società civile e istituzioni, per uno sforzo immediato e adeguato in grado di fermare prima possibile l’escalation criminale”.
Un rinnovato impegno arriva dalle associazioni del territorio con Libera Campania che annuncia una riunione al Lotto G di Ponticelli con le associazioni e la cittadinanza nel centro che porta il nome di una vittima innocente come Ciro Colonna: “C’è bisogno di sicurezza per le donne e gli uomini che vivono i quartieri popolari – scrive il coordinatore regionale Mariano Di Palma – e che non possono vivere certo questo clima di tensione e rischiare la vita. Niente parate militari ma, azioni concrete per la sicurezza. C’è bisogno di welfare e servizi per le famiglie distrutte dalla crisi economica post pandemia. Sono fondamentali risorse per la cultura, le scuole aperte, le iniziative delle reti educative e culturali dei quartieri. Serve un piano per disarmare la controcultura della violenza e della prevaricazione della camorra”.
Infine, un appello arriva da Sos Impresa – Rete per la legalità presente a Ponticelli con commercianti in prima linea contro il racket: “Questo è il momento di reagire, di ribellarsi e di collaborare. Siamo certi – dichiara Anna Ferrara – che le forze dell’ordine riusciranno in breve a stroncare anche questa ennesima guerra tra bande di delinquenti, ma se i cittadini onesti collaborano, anche riservatamente, con gli inquirenti e gli investigatori, i risultati saranno più rapidi e più efficaci ma soprattutto una forte collaborazione con le forze di polizia avrà anche l’effetto deterrente verso una possibile nuova faida che potrebbe scoppiare dopo gli arresti dei protagonisti criminali di oggi”.
“Se insieme alle Istituzioni preposte a prevenire e contrastare la camorra nella nostra città – aggiunge il presidente nazionale di Sos Impresa Luigi Cuomo – si uniscono anche i tantissimi napoletani onesti la camorra ed i delinquenti di qualsiasi età non potranno più spadroneggiare per le vie di Ponticelli quasi come se fossero intoccabili e indisturbati. La sicurezza delle nostre case e dei nostri figli dipende anche dal nostro coraggio e senso civico che non può, e non deve, mancare perché è in gioco anche la nostra libertà democratica di cittadini e di imprenditori”.