Lavoro, Barbara Tibaldi: “Troppe morti sul lavoro. Anche numeri infortuni sono da Paese incivile”
“Mentre la politica pensa ad altro l’industria intensifica il lavoro e anziché favorire i giovani che non hanno lavoro, favorire i precari, abbassare le ore di lavoro, giovani vite si spezzano perché si è sotto pressione e si lavora troppo”, queste le parole di Barbara Tibaldi, segretario nazionale Fiom Cgil, durante la trasmissione Barba e Capelli, in onda ogni giorno, dalle 7 alle 9, su radio Crc Targato Italia e condotta da Corrado Gabriele.
“È diminuito il lavoro, ma soprattutto i posti di lavoro – ha aggiunto Tibaldi – Oggi le ore di lavoro stanno aumentando e la sicurezza dovrebbe diventare una priorità. Le persone devono lavorare il giusto tempo in condizione di totale sicurezza. A questo dovrebbe pensare il Governo. Posti di lavoro ben distribuiti”.
“Gli incidenti sul lavoro – ha sottolineato ancora il segretario nazionale – non sono mai una fatalità. Le macchine devono essere in sicurezza, gli incidenti avvengono soprattutto quando il macchinario è in manutenzione. La differenza sta nell’interrompere o meno la produzione. Solitamente non si fa e questo il più delle volte accade per dare priorità alla catena produttiva. Le fabbriche in sicurezza devono essere continuamente messe a norma. Ma questo viene messo in discussione se le aziende sono molto in crisi o se non possono fermare il processo produttivo”.
“Cerchiamo di investire in sicurezza – il monito di Tibaldi – Se il rappresentante sindacale individua un rischio, l’azienda deve fermarsi e dare priorità alla protezione del personale. Abbiamo un dato drammatico nelle morti, ma anche gli incidenti non mortali, gli infortuni su lavoro, continuano ad avere numeri incivili. Se si continua a mettere davanti a ogni cosa il profitto, la vita dei lavoratori sarà sempre a rischio”