Napoli, sottosegretario Enzo Amendola: “Non esiste uomo della provvidenza, servono alleanze e programmi”
“Dal punto di vista dell’impegno sono rimasto dov’ero ed è un posto di responsabilità perché serve a tutti i ministri sull’asse Roma-Bruxelles”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei Enzo Amendola intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Amendola ha poi aggiunto: “Il piano del Recovery ha tre grandi pilastri: transizione ecologica, digitale per la PA e la coesione sociale. Oggi in Italia significa superare il dualismo Nord e Sud con investimenti e infrastrutture per aumentare occupazione giovanile e femminile”.
Sulla questione sociale il sottosegretario ha sottolineato: “Il reddito di cittadinanza con le misure per le fasce più povere sia uno strumento giusto. Con il Recovery dobbiamo investire per produrre lavoro su frontiere come energia e infrastrutture. Questo è l’obiettivo e lo sarà nei numeri del Pnrr da mandare a Bruxelles”.
Sul Next Generation Eu Amendola ha posto la questione centrale dell’erogazione dei fondi da parte delle Regioni: “Il mio assillo è la lentezza delle procedure. Abbiamo 105 miliardi da una parte e altri 100 per i prossimi 6 anni. Occorrono procedure e meccanismi esecutivi veloci. Gli appalti sono un tema ma, i tempi più lunghi sono ciò che accade prima e dopo l’appalto. Dati alla mano fanno perdere tempo”.
E per Napoli ha lanciato l’idea di utilizzo delle tecnologia all’idrogeno: “Nel Next Generation i tempi sono definiti. Nel 2022 l’impegnativa e nel 2026 il termine. Tutto ciò che è scritto nel Piano deve avere una metrica di spesa e nell’area metropolitana di Napoli ci sono possibilità non solo per la cultura ma anche per l’innovazione. Ho visto in Italia molti progetti sull’idrogeno e credo che si possano realizzare anche a Napoli come quelli contro lo spreco d’acqua”.
Infine Amendola ha concluso sulle prossime comunali a Napoli dove era spuntato anche il suo nome: “Seguo con interesse ma non sono coinvolto su Napoli. I dirigenti del Pd devono rafforzare l’alleanza, non credo negli unti del Signore. Serve una squadra e si sceglie chi la unisce. Se uno vuole andare lontano deve camminare con tante persone. La priorità a Napoli è solidificare l’alleanza e un programma, non lo è un nome. Gli uomini della provvidenza hanno sempre fatto una brutta fine. Il mio compito è seguire tutte le vicende nel Paese”.