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Vaccini, Ciarambino: “In Campania basta privilegi, ecco la mia proposta di legge contro la denatalità”

Vaccini, Ciarambino: “In Campania basta privilegi, ecco la mia proposta di legge contro la denatalità”

“Ciò che ci dicono i numeri è che la situazione non può continuare in questo modo. In Campania il contagio sembra una linea retta in salita. Siamo terzi e siamo messi così per un errore anche sulle vaccinazioni”. Lo ha detto la vicepresidente del consiglio regionale Valeria Ciarambino intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.

Poi ha aggiunto: “Oltre i numeri assoluti c’è 1 milione ma solo lo 0,33% dei fragili hanno ricevuto il vaccino. Praticamente nessuno è immunizzato. Fondazione Gimbe ha mostrato i dati della Germania che a parità di quelli con l’Italia ha una situazione migliore rispettando gli over 80 e i fragili, senza vaccinare i furbetti determinando il crollo di contagi e ospedalizzazioni. E questa è l’unica strada contro l’emergenza. Se si vaccinano Capri e Ischia per risollevare l’economia è una baggianata”.

Sulla questione di corsie preferenziali in Regione, Ciarambino ha sottolineato: “Sui vaccini a me non risulta che miei colleghi siano stati vaccinati, dalla stampa emerge che alcuni collaboratori di De Luca si siano vaccinati. Non ci devono essere privilegi. Ci sono diverse categorie come cassiere e addetti ai trasporti ma bisogna partire dai disabili e persone con fragilità che da soli nemmeno sono in grado di andare in un centro vaccinale”.

Infine la portavoce Regionale del M5S ha presentato la nuova proposta di legge: “La famiglia è il pilastro, deve essere tutelata. In Campania nascono mille bambini in meno e siamo in denatalità, un’emorragia di futuro. Servono misure per invertire la tendenza rimuovendo gli ostacoli economici e sociali di poter decidere per fare un figlio. Ho proposto l’introduzione di un elemento da affiancare al’Isee, il fattore famiglia che segnala la presenza di un componente fragile. Poi proponiamo di differenziare la condizione di un bambino campano rispetto ai servizi per l’infanzia e per gli asili nido”.