Recovery Plan, Sorrentino (Cgil): “Manca sinistra capace di presentare progetto di Stato sociale”
“Il Paese deve correre in fretta e ha bisogno di riprendersi con un Governo uscito da una crisi istituzionale e politica ma deve fare riforme strutturali. È una fase sfidante ma non diamo grande prova di noi stessi a partire dal conflitto tra Governo e Regioni”. Lo ha detto la Segretaria Nazionale Fp Cgil Serena Sorrentino intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
La dirigente sindacale ha poi sottolineato: “Le 2800 assunzioni erano state previste dal Governo precedente per le fasi di organizzazione del Recovery Plan, nei prossimi anni usciranno 127mila persone dalla PA. Serve un piano di assunzioni oltre il turnover perché bisogna trovare un nuovo fabbisogno. Abbiamo bisogno di maestre, professionisti e figure per il welfare”.
Sorrentino ha poi analizzato come il ruolo del Pubblico sia tornato decisivo: “I teorici dello Stato minimo sono ancora al Governo. Per far camminare il Paese serve il settore pubblico, a partire dalla giustizia soprattutto quella civile insieme a istruzione, ricerca e salute. Sono settori che sovrintendono diritti e non profitto. Noi avremo una tendenza a capitalizzare la spesa espansiva per consolidare tali settori mentre avremo difficoltà su altri ambiti come quelli delle politiche attive e inclusive sul mercato del lavoro”.
Infine, la Segretaria Cgil ha concluso: “Dopo anni di ubriacature liberiste ora ci sono riforme che vedono al centro il Pubblico. Tra il Brunetta 1 che faceva tagli e il Brunetta 2 ci sono 200 miliardi che transitano per la pubblica amministrazione. Serve però un progetto politico e si vede l’assenza di una sinistra capace di presentare un piano sullo Stato sociale”.