Criminalità, Di Donato: “Napoli non governata, serve esercito a presidio dei quartieri”
“A Napoli la situazione criminalità è particolarmente grave e la risposta dello Stato è leggera, non se ne sta occupando in modo efficace”. Lo ha detto Giulio Di Donato intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
E poi ha aggiunto: “Nei quartieri della città pullulano bande e clan mentre aumenta la povertà. Su questo bisogna fare una riflessione e la politica dovrebbe occuparsene in modo prioritario altrimenti la città non ha futuro. A Fuorigrotta si è verificata un’altra ‘ammazzatina’ e interi rioni sono condizionati dalle attività criminali che si stanno moltiplicando perché manca liquidità”.
Di Donato ha puntato il dito contro l’intellighenzia cittadina: “Gli intellettuali seguono il canone del politicamente corretto. Qui non bisogna organizzare manifestazioni simboliche. Ci vuole una capacità dello Stato di reprimere le organizzazioni ed eliminare alla radice il fenomeno. La politica seria si occupa di questo, ora c’è il Covid e va bene, ma i problemi rimangono anche dopo l’emergenza. A Napoli sono sicurezza e attenzione sociale: chi si candida a sindaco dovrà occuparsi principalmente di questo. Le periferie non sono geografiche ma culturali e sociali”.
Infine ha poi concluso: “Sono favorevole ai presìdi dell’esercito dando così fiducia ai cittadini, nelle periferie c’è la mancanza di una presenza adeguata dello Stato. E poi serve una normativa più stretta per scoraggiare. Al contrario vedo disinteresse, si parla di violenza in termini mediatici ma non c’è nessuna impostazione organica: la delegazione parlamentare eletta a Napoli dovrebbe spingere il ministro dell’Interno mentre il Comune è completamente assente in una città senza governo”.