Covid, la testimonianza di Venanzoni: “Ho temuto, è una roulette. Gli operatori sanitari la mia forza”
“Sono fuori pericolo da un po’, ho solo qualche problema di respirazione. Il peggio è alle spalle e sono ancora positivo al tampone”. Lo ha testimoniato il consigliere regionale Diego Venanzoni, durante la diretta davanti all’ospedale Cotugno nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Venanzoni ha raccontato: “Non è facile capire come mi sono contagiato. Sono una persona scrupolosa e attenta, anche per il mio ruolo. Immagino, non ho la certezza, di averlo preso in famiglia, prima di me era positiva mia suocera: questa l’ipotesi più probabile. Bisogna stare attenti in famiglia ed evitare pranzi con più persone, restare nel nucleo familiare più stretto”.
E ha aggiunto: “Posso dire che la mia esperienza è singolare. I primi 4 giorni ero quasi in perfetta forma, asintomatico. Poi all’improvviso ho iniziato ad avere dolori fortissimi alla schiena ed è iniziata la terapia. Le difficoltà erano di notte, dopo 5 giorni è arrivata la febbre con qualche problema di respirazione, a tal punto ho deciso di recarmi in ospedale, avevo 40 di febbre, mi hanno diagnosticato la polmonite. Ho temuto a un certo punto il peggio. La mia forza sono stati gli operatori sanitari. È una roulette, a chi va bene e a chi va male”.
Poi Venanzoni ha lanciato il suo appello finale: “Bisogna essere attenti, evitare inutili assembramenti e fare l’indispensabile. Se ci sono altre restrizioni accettiamole, in un mese troveremo la luce. L’appello è che qui non deve arrivarci nessuno perché vuol dire stare in pericolo. Rispettare le regole, se stessi e gli altri: questo virus è cattivo”.