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Vaccini: De Luca, la produzione in Campania. Ma le tempistiche?

Vaccini: De Luca, la produzione in Campania. Ma le tempistiche?

Di Antonio Esposito

“Si sta lavorando alla produzione dei vaccini in Campania”, è questa la bomba sganciata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nella consueta diretta Facebook del venerdì. “Ci sono aziende – ha continuato De Luca – che producono farmaci, che possono attrezzarsi con l’aiuto della Regione, un aiuto finanziario anche rilevante con tecnologie necessarie, i bio reattori in modo particolare per l’infilamento del vaccino».

Un’operazione che suscita indubbiamente scalpore, che pone l’attenzione sul lavoro che può essere fatto nelle strutture ospedaliere regionali, tra le eccellenze del settore sulle quali la Campania può contare, ma anche “una operazione che richiederà non meno di quattro mesi dal momento della stipula dell’accordo – ha spiegato ancora il presidente della regione – ma stiamo lavorando in questa direzione, investire alcune decine di milioni di euro per la conversione aziendale, in modo da avere la possibilità di produrre vaccini in Campania”.

Se tutto va come deve andare, insomma, considerando le lungaggini burocratiche cui l’Italia è abituata, ce ne vorrà di tempo. Ancora non è stato stipulato alcun contratto. Sì, si sta valutando di investire “alcune decine di milioni”, per un accordo che dovrebbe arrivare non prima di quattro mesi. Una volta sottoscritto l’accordo ci si dovrà attrezzare per la produzione e poi arrivare alla fase finale. Ma di che vaccino si parla? A quali fiale si sta lavorando? Chi ci sta lavorando? Dovranno essere superate delle fasi di sperimentazione, si suppone.

Il vaccino di cui si parla è quello ideato da Takisbiotech, società farmaceutica di Castel Romano, in provincia di Roma. Si sta lavorando sulla sperimentazione di queste dosi, ma siamo solo alla fase 1 che è stata testata su 80 volontari sani divisi in quattro gruppi. Una volta avute le risposte necessarie, si passerà alla fase 2. Infine si arriverà alla terza e ultima fase di sperimentazione. Il vaccino è chiamato ‘Covid-eVax’, sono tre i centri italiani che ci stanno lavorando. In Campania è tutto affidato all’Istituto Pascale di Napoli.

Le dosi italiane saranno pronte tra non meno di un anno. Diciamo marzo 2022. Un inciso: era l’inizio di dicembre 2020 quando l’allora commissario per l’emergenza pandemica, Domenico Arcuri, aveva assicurato nel corso di ‘Mezz’ora in più’ “tutti gli italiani saranno vaccinati entro settembre 2021” e “la campagna di vaccinazione coinvolgerà anche i migranti”. Il ritardo è netto, così come la sperimentazione del vaccino italiano. Tutte parole, tante promesse, iniezioni di speranza che il vento ha portato via, insieme ad Arcuri, licenziato in tronco dal neo presidente del consiglio Mario Draghi.