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L’Asl, la pandemia e lo “stile Juve”: nel calcio italiano torni il buon senso

L’Asl, la pandemia e lo “stile Juve”: nel calcio italiano torni il buon senso

Sarà il Karma o semplicemente la realtà di questa pandemia. E così la Juventus si trova nella stessa situazione del Napoli a ottobre quando gli azzurri furono fermati dall’Asl. A Torino fanno sapere che i bianconeri possono andare a Milano per la sfida contro i rossoneri: al momento i positivi sono due, Alex Sandro e Cuadrado.

Eppure il dubbio di dover fermare la squadra di Pirlo all’Asl è venuto nel caso di “focolaio grave”. A questo punto viene da chiedere: cosa avrebbe detto Agnelli? Quale protocollo sarebbe stato rispettato?

Sono trascorsi mesi, prima e dopo la sentenza del Coni, in cui Aurelio De Laurentiis è stato attaccato e insultato per aver rispettato la decisione di un’autorità sanitaria. Quella partita aveva fatto emergere tutto lo stato di crisi del calcio italiano che a differenza di quello inglese ha perso innanzitutto il buon senso.

Sullo sfondo ci sono tanti, tantissimi debiti delle società dentro questa crisi. Stadi vuoti e scenario economico di grande destabilizzazione mettono un punto interrogativo sulla tenuta finanziaria di quelle squadre che hanno, soprattutto, una proprietà ancora italiana. È il momento che il calcio con le sue istituzioni torni sulla terra e nelle realtà, riuscendo a recuperare quegli “ideali” dello sport più popolare. E magari farlo con “stile”: vero Agnelli?

Giuseppe Manzo