Campania zona arancione: la domenica delle barricate nel caos ordinanze
Le campane della raccolta differenziata e i bidoni dei rifiuti in strada a mo’ di barricata. Riviera di Chiaia, via Chiatamone, piazza Vittoria e Lungomare paralizzati con il resto delle zone adiacenti nell’ultima domenica pre natalizia. I ristoratori sono tornati in strada per bloccare tutto e mostrare la loro rabbia dopo l’ordinanza di De Luca. In 12 ore la Campania è passata da zona gialla a zona arancione e hanno visto vanificati ordini ai fornitori per 4 giorni e chiamate al personale: in media hanno speso tra i 2500 e i 5000 euro che andranno perduti.
Oltre al danno la beffa. L’ordinanza del governatore è ancora più dura perchè nega anche l’asporto delle bevande non alcoliche dopo le 11, quindi anche il caffè. A Fuorigrotta un bar conferma e non lascia il monouso da portar via ma c’è chi disobbedisce come a Santa Lucia consegnando i bicchierini di caffè.
Tutto intorno è un fiume di persone e auto in giro per i negozi come da tradizione e, soprattutto c’è lo scoramento per questo valzer di Dpcm, ordinanze regionali e comunali poi annullate. E tanti si danno al “fai da te” nella libera interpretazione di questo caos.
In giornata la mezza marcia indietro di De Luca che incontra i rappresentanti della Camera di Commercio: “Saremo vicini – ha dichiarato De Luca – e daremo tutto l’aiuto possibile agli operatori la cui attività viene bloccata. Ma è doveroso mantenere una linea di rigore e di responsabilità. Sarebbe inaccettabile che per il rilassamento di pochi giorni si perdesse tutto il lavoro fatto per contenere l’epidemia”.
Conte balbetta nei Dpcm, De Luca agita il lanciafiamme aizzando gli animi e poi facendo 2 passi indietro. E de Magistris dopo aver annullato la sua ordinanza? Attacca a testa bassa: “Con buona pace di tutti quelli che si erano organizzati per far funzionare al meglio, sotto Natale, l’entrata in vigore temporanea della zona gialla. Eppure nei giorni scorsi ci sono stati piu’ incontri tra Governo e Regioni. Uno stabilisce una linea, l’altro la rinnega, in mezzo i cittadini. Siamo alla schizofrenia istituzionale. Inadeguatezza, confusione, contraddizioni, assenza di chiarezza, poca trasparenza. Ma come deve comportarsi il cittadino di fronte a tale mancanza di rispetto? Davvero non ci meritavamo tutto questo in un Natale già triste ed amaro”.
Natale col Covid, il cinepattone istituzionale è servito. Non resta che archiviare questo 2020 incrociando le dita e aspettando il vaccino.
Giuseppe Manzo