Napoli, Caldoro: “Commissario inutile per la città, Maresca è un servitore dello Stato”
“Napoli non merita la punizione di un commissario che quando arriva blocca la spesa. Non risolve gli stipendi, non liquida i creditori. Quando si fa politica si fa per le lotte personali o per il bene della città?”. È la domanda fatta da Stefano Caldoro intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Caldoro ha continuato: “A tre mesi dalle elezioni con un sindaco non più in campo e in gestione ordinaria, la città non meritava un commissario. Sarebbe arrivato un commissario con tessera Pd per spianare la strada a un sindaco di centrosinistra, magari di De Luca. Il centrodestra deve essere unito per vincere con una proposta credibile”.
L’ex governatore ha poi aggiunto: “I leader nazionali hanno fatto scegliere ai dirigenti locali. La nostra è una posizione di netta opposizione al bilancio ma guardiamo al bene della città senza consegnarla a un sindaco di centrosinistra.”
Sul futuro candidato della coalizione Caldoro è fiducioso: “Quando il centrodestra è protagonista crea tensione e centralità. Sono felice ci siano le disponibilità di Maresca, Cimmino e Rastrelli e anche Riccardo Monti. A me interessa la squadra senza avventurarmi in un toto-nomi dando autonomia alla società civile. Stiamo lavorando a un’idea di città con una Grande Napoli che parta dalle periferie, pezzi di territorio totalmente scollegati”. Nello specifico l’esponente di Forza Italia ha specificato che “Maresca è una persona che serve lo Stato. Questo può farlo anche chi fa altre professioni”.
Infine sulla situazione del Covid Caldoro ha ammonito: “Bene che i cittadini con una zona arancione o gialla possano fare tutte le attività previste da quella misura iniziando una vita normale. Non va fermato, non servono le minacce. Bisogna farlo con ordine, rispettando le regole. Alcune associazioni dei consumatori consigliano un contingentamento. Nessuno vuole che tornino i contagi ma non bisogna spaventare. Gli assembramenti sono il segnale di qualcosa che non funziona”.
E poi ha chiesto più discrezione: “Si parla troppo, continui annunci e tanta incertezza. Bisogna avere una linea più coerente e attenta, quando ci sono gli assembramenti si deve intervenire ma in silenzio. Dobbiamo correre per avere la disponibilità dei vaccini”.