Mafie, Ruotolo: “Non basta la denuncia, serve antimafia sociale che bonifichi territori”
“È un fenomeno storico con questa camorra che si impone sul territorio tra racket e usura. Oggi con la crisi economica e sociale intravediamo i rischi perché non è solo la bomba di Casoria a farci preoccupare”. Lo ha dichiarato il senatore Sandro Ruotolo intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Per Ruotolo l’allarme serio è quello rivolto ai fondi Europei: “Ci sono i 209 miliardi di euro del Recovery ed è una situazione molto pericolosa da farci stare con gli occhi aperti. Soltanto nel 2020 le prefetture hanno firmato 6 interdittive antimafia per aziende a rischio infiltrazione. La mafia vuole partecipare al grande affare della ricostruzione e noi a Napoli abbiamo già visto questo con il terremoto, allora la camorra divenne Spa facendo affari con imprenditoria e politica”.
Per il senatore non è più sufficiente la sola denuncia: “Bisogna accendere i riflettori. Non basta più denunciare il pizzo o che le associazioni antiracket proteggano i commercianti, dobbiamo porci il problema di evitare la riproducibilità dei fenomeni. Non basta più solo mandarli in galera ma dobbiamo bonificare quei territori: una società civile attiva con l’antimafia sociale che rompa il meccanismo. Questo è il tema vero, dare continuità alla lotta alla mafia attivando l’opinione pubblica. Si deve assolutamente evitare che le mafie entrino nel business della ricostruzione dopo il Covid, considerando che c’è l’esigenza di velocizzare tutto ma i soldi pubblici non devono finire in mani mafiose”.