Lavoro, Cafasso: “Infrastrutture e organizzazione non adeguate all’emergenza. Palmeri: “Ridurre le imposte e investire sulle infrastrutture”
“Il mancato arrivo della cassa integrazione è causato dalle vecchie infrastrutture Inps e dall’organizzazione non adeguata per gestire un numero così elevato di richieste”, così Carmine Cafasso, consulente del lavoro, ai microfoni di Radio Crc Targato Italia, durante la trasmissione Barba&Capelli, condotta da Corrado Gabriele e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
“Il guadagno perso dai lavoratori nel mese di novembre non sarà restituito prima di marzo 2021. Abbiamo fatto diverse proposte al Governo: alleggerire la fase istruttoria, rendere automatica l’istanza in via telematica e pagare i lavoratori entro un massimo di 40 giorni”.
L’ Associazione nazionale dei consulenti del lavoro ha proposto la riduzione della ritenuta di acconto: “E’ un dato importante – ha concluso – in questo modo si darà attenzione alla categoria che ha bisogno della presenza costante dello Stato”.
A intervenire sul tema del lavoro e dei ritardi della cassa integrazione è l’ex assessore regionale del Lavoro Sonia Palmeri: “Da marzo al 31 agosto la Campania doveva istruire la cassa integrazione. Sono state effettuate 70mila istanze, 152.000 lavoratori ancora aspettano la cassa integrazione. Bisogna ridurre i versamenti, le imposte dell’IVA, Irpef e fare investimenti infrastrutturali”.
I giovani e le donne sono le categorie di lavoratori maggiormente colpite dalla perdita di occupazione:
“Le donne, in questo post lockdown, stanno decidendo di abbandonare il lavoro e restare a casa in famiglia. Dal 2008 al 2019 c’è stata una perdita del 80% del lavoro delle donne. 470mila posti di lavoro in meno”.
L’ex assessore regionale al Lavoro, Sonia Palmeri, ha parlato anche del Reddito di Cittadinanza che “deve puntare all’inclusione lavorativa attraverso la formazione di massa. Gli ex lavoratori non possono essere abbandonati. L’unica nota positiva della pandemia – ha concluso – è l’incremento della conoscenza digitale anche nei territori più piccoli grazie alla didattica a distanza”.