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Covid-19, il diario di Corrado Gabriele: torno a casa, è finita

Covid-19, il diario di Corrado Gabriele: torno a casa, è finita

Di Corrado Gabriele

Fuori, fora, fuera
Torno a casa, è finita ho vinto.
Vi voglio bene stare attenti però che ancora non è finita per tanti.
❤️

https://www.facebook.com/corradogabriele/videos/3840274122650826/

Grazie

26 novembre 

FATE ATTENZIONE!

Ma veramente pensate che siccome stiamo omaggiando Maradona e piangiamo la Sua morte si possa andare in giro a fare assembramenti?
Io capisco il dolore, ma avete capito che si muore di Covid, che gli ospedali stanno in sofferenza, che gli ammalati che stanno come me ancora ricoverati hanno bisogno di cure e non di sovraffollamento?
Andatevene a casa per favore, anche D10s ve l’avrebbe chiesto.
🙏🏿

COVID – GIORNO 16
NON È FINITA, FINCHÉ NON È FINITA

C’è lavoro incessante al Cotugno, reparto subintensiva G4.

La sanità pubblica in Campania ha un cuore enorme, medici, infermieri personale ausiliario, ce la mettono tutta senza mai tirarsi indietro, provando a salvare, alleviare dolori, tirare su il morale, rianimare. Quando vengono a chiedermi come stai, sono io a chiedere loro come si sentano e la frase che usano come risposta più spesso è “stiamo sempre una spugna di sudore” (per i non napoletani che mi leggono qui così si dice) perché dentro quelle tutte bianche e azzurre ci sono i corpi che si muovono a scatto e vanno su e giù per corridoi e stanze di degenza. Una spugna di sudore me lo diceva mia mamma quando tornavo dalle partitelle di pallone con i miei scugnizzissimi amici di strada, e la cosa mi fa tanta tenerezza.

Ultima notizia tristissima, ma la devo dare, riguarda avrete visto la seconda foto.
Qua dentro c’è pure chi non ce la fa, è accaduto al mio compagno di stanza 🙏🏿, il cuore si è fermato, e il mio oggi è molto triste e rabbuiato, uso la notizia solo per dire sempre a tutti noi:

FACCIAMO ATTENZIONE.
RISPETTIAMO SEMPRE TUTTE LE PRESCRIZIONI.
DISTANZE, MASCHERINA BENE SU NASO E BOCCA. LAVAGGIO MANI CONTINUO.
PERCHÉ NON È FINITA FINCHÉ NON È FINITA
E DEVE PERÒ FINIRE BENE.

 

DIARIO DEL COVID

13 di positività
9 di ricovero

Amici cari vi disturbo ancora per darci notizie e darmi coraggio, siete stati meravigliosi in messaggi e affetto. Non me lo aspettavo così prorompente. Grazie
Vi aggiorno

Sono al Cotugno reparto subintensiva G4, al 9 giorno di ricovero, sono migliorato, passando dal baratro della intensiva e dunque l’intubazione mancata per un pelo, alla situazione attuale di avere polmoni compromessi ma attualmente non a rischio intensiva. Per mantenere livello saturazione però ho bisogno di ossigeno e macchinari. Così faccio tutto il giorno la catena aria ossigeno freddo caldo freddo, reagendo bene, non posso alzarmi dal letto, ci vuole moltissima pazienza, ore e ore con respiratori e maschere fermo a letto, a volte la tosse arriva improvvisa e ti sconvolge ma ormai l’abitudine è più forte dello spavento, e continuo imperterrito e sereno con l’obiettivo di uscirne prima possibile.
Non ho ben chiaro quello che accade fuori, ma sono un pezzo di una comunità di sofferenza qui dentro, accanto a me sopra e sotto la mia stanza c’è chi sta peggio, anche chi non ce la fa, e ho massimo rispetto per i tempi di attesa di ogni singola operazione che mi spetta di attendere, dalla più banale alla più difficile. Per ognuna di esse si muovono donne e uomini che, come noi che soffriamo, non hanno mai vissuto una esperienza simile, e a loro va il rispetto anche quando sbagliano, dimenticano, saltano la procedura, poi si recupera è anche il loro modo di soffrire con noi e di farsi comunità.
Posto il video che mi ha portano a conoscere la sofferenza del Covid, per non dimenticare MAI!
Vi abbraccio forte ❤️

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3811984092146496&id=100000048272825

 

13 COVID-19

9 giorni Cotugno
150 ore di respirazione artificiale con CPAP e alimentazione artificiale.

I miei polmoni reagiscono un po’
Sto dando filo da torcere al virus ma ancora c’è.
Lui non si arrende, io manco a pensarlo e voi non smettete di essere fantastici con messaggi e preghiere.
Da qua sotto non posso rispondere a tutti e mi dispiace ma sono senza occhiali e dopo poco la vista brucia.
Tre cose:
-Cautelatevi e state sempre attenti
-Non dimenticate di aiutare chi non ce la fa
-Non stancatevi mai di lottare per quello che avete a cuore
Grazie a tutti ❤️


PER IL MIO COMPLEANNO

AIUTIAMI AD AIUTARE CHI NON CE LA FA
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COVID DAL COTUGNO

Mi ha domandato se ho paura.

Non ho paura. Mi fanno paura i4000 di oggi

Più aumentano meno speranze ho di essere curato bene io

E il vecchietto eh urla dal dolore notte e giorno qui accanto e tanti di noi ge resistiamo in silenzio chiusi nella raccolta strenua di forza e respiro
Mi fa paura che
C’è bisogno di mille mani qua dentro e duemila guanti che si incrociano minuto dopo minuto, mani con strumenti da mettere e togliere e migliaia di tute e occhiali e maschere e scarpe togli e metti e togli e nel mentre fai siringhe togli pannolini metti catetere togli sangue corri di qua e di la che per parlare con il medico ci vuole linterfono e dentro è un forno fono assorgente

Raccontalo da parte mia ai 4000 di oggi per favore.

 

 

COVID-19, DECIMO GIORNO

10 #COVID day
Al
Sindaco De Magistris,
Al Presidente De Luca,

ci conosciamo bene, spesso parliamo alla Radio, ho di entrambi rispetto, e ho un enorme rispetto per il lavoro degli altri, ancor più per i ruoli e le funzioni istituzionali che rappresentate, Napoli è la mia città, la Campania la mia Terra. Vi lancio un appello basta divisioni basta diatribe e battaglia politica e personale. Ve lo chiedo da qua, da sotto questo respiratore artificiale che con grande serenità indosso per combattere il Covid, fermiamoci e facciamo insieme tutto quello che è possibile per salvarci. Con il dialogo e non con la contrapposizione si smuovono le montagne e attraverso le sofferenze e il dolore si fa il cambiamento.
Grazie per quello che continuerete a fare di buono per Napoli e la Campania, insieme.

Guarda il video postato sulla pagina facebook dove hanno commentato molti esponenti politici e istituzionali come Antonio Bassolino, Vito Nocera, Elisabetta Gambardella, Carmela Sermino, Sandro Fucito, Luca Capasso e Antonella Cammardella.

 

COVID-19, NONO GIORNO

9Giorno #Covid
Terzo in terapia al Cotugno con polmonite bilaterale.

Parole d’ordine:
Ossigeno, ventilazione, respirazione, febbre, antibiotici, antivirali, dolori.
Ma anche fiducia, pazienza, resistenza.
E poi umanità. Tanta “febbrile” umanità all’Ospedale totem dei contagi napoletani. Infermiere medici operatori sanitari saltano dentro e fuori le stanze di noi ammalati, con le loro tute spaziali, goffe ma efficacissime, e hanno sempre un motivo per farti sorridere un po’. E quando parlo di far sorridere, parlo di persone concentrate a respirare, con mascherine di ossigeno e ventilatori polmonari.
Respirare.
Quando i polmoni si fermano è dura a digerire, e bisogna restare concentrati sulla capacità di respirare poco a poco.
A me stanno dando una miscela di ossigeno e aria calda a temperatura polmonare (37gradi) per agevolare la ripresa. Ci vorrà pazienza.
Ma voglio tornare ai lavoratori del Cotugno che come sicuramente tutti gli altri di tutti gli ospedali stanno dimostrando grande disponibilità, a Marzo non era toccato alla Campania ed era impensabile l’impegno. Adesso siamo noi sotto botta. E dobbiamo stare attenti a non soccombere, se cede la sanità campana contiamo anche noi le bare e i camion militari.
Quindi massima attenzione, tutti.
Scusate ma io dopo un po’ che scrivo mi devo fermare perché la testa mi scoppia. Ci aggiorniamo presto.

 

COVID-19, SESTO GIORNO

Sono 6 giorni che ci provo a sconfiggerlo, ma sta vincendo lui.

Febbre, dolori, astenia e tanti altri sintomi.
Per favore fermiamoci, smettiamola subito di dividerci, di andare in giro come se niente fosse, si soffre tantissimo, e per quante medicine tu possa prendere lui resiste e ti attanaglia in una morsa dolorosa.
Gli ospedali sono al collasso e la gente va in strada come se nulla fosse.
È tutto assurdo, e tutto ci fa pensare che è il Covid che sta sconfiggendo noi.

 

POSITIVO E SINTOMATICO
Sono uno dei 4181 di oggi, e dunque nel giorno del record di Covid positivi in Campania ho il dispiacere di contribuire al numero di contagiati della nostra regione.

Ho provato in questi mesi a conoscere e raccontare il Covid 🦠 con le sue emergenze, sanitaria e sociale, tenendole sempre assieme senza che l’una potesse mai prevalere sull’altra, convinto come sono che se non si comprendono assieme le due facce del disagio, non si può mai arrivare a mettere in piedi nessuno provvedimento utile al Paese.

Ho provato a raccontarlo, con la Radio, con il mio programma e i colleghi di Barba&Capelli, facendo parlare gli esperti, i responsabili, la politica, la gente che soffre e la città che ha vissuto l’esperienza della pandemia tra mille contraddizioni.
Ho ascoltato negazionisti, complottisti – e vabbè il folklore ci vuole sempre – ma anche tanti che si sono affannati a indicare gli errori dei soggetti deputati alle decisioni.
Ho provato a dare immagini e voce a chi è in terapia intensiva, sono entrato armato di microfono e sentimenti nei reparti “sporchi” degli ospedali dove la gente è ricoverata e soffre. Ora la sto facendo io l’esperienza, mi è venuto a trovare il virus, il SARS-CoV-2, direttamente lui, e sono diventato anche io un numero tra i POSITIVI e i SINTOMATICI.
Non è una passeggiata. È dura, fa male, il virus fa molto male, ma per fortuna non ho avuto bisogno di ricovero.
Sì fortuna, penso di essere stato fortunato a individuarne i sintomi, ad avere immediatamente la possibilità di fare un tampone e avviare la terapia; fortunato quando penso a quelli che non hanno tempo modo e spazi per curarsi e isolarsi, per curare i propri affari quotidiani da remoto; fortunato di aver accanto la mia compagna che mi aiuta in ogni momento difficile.
Quando ti ammali fa male, e fa male l’isolamento, e immagino faccia ancora più male a chi se non esce di casa non mette piatto a tavola per se e per i suoi.
Ci vuole più solidarietà, e umiltà in ogni cosa che fai, in ogni responsabilità che porti, innanzitutto tanta umiltà e pazienza, doti rare di questi tempi. Io vedo solo tante chiacchiere, tanti atteggiamenti e poca disponibilità a fare, a essere vicino a chi soffre, per l’emergenza sanitaria e per quella sociale e economica, ci vuole più rispetto!

Tutti i medici mi dicono che sarà un cammino lento e ci vorrà pazienza, ma che alla fine lo sconfiggerò, il SARS-CoV-2 andrà via e voi tornerete a sentirmi ben presto, come ogni mattina, ve lo prometto.