Scuola in Campania, Fortini: senza lo Stato è difficile intervenire
“Ogni volta che c’è una una recrudescenza di criminalità e di violenza si dice ci vuole un esercito di maestri, a me questa cosa mi fa proprio arrabbiare perché figuriamoci se l’assessore alle politiche sociali all’istruzione non dica che servono più assistenti, più maestre, più di docenti. È ovvio quanto siano estremamente utili. Ma è ovvio pure che se un ragazzo ha una pistola con sé, evidentemente c’è altro che non ha funzionato! E non è certo la scuola, perché quel ragazzo la pistola l’avrà trovata a casa, l’avrà trovata nel gruppo dei pari che frequenta. Evidentemente dal mio punto di vista è mancato lo Stato, sia come forze dell’ordine che dovevano presidiare dei territori sia come responsabilità che lo Stato si doveva prendere, fino a togliere i figli alle famiglie di criminali, perché se non facciamo questo difficilmente la scuola potrà incidere. Se un bambino vede delle pistole a casa ma è chiaro che a 14 anni, a 15 anni potrà considerare normale prendere quella pistola e portarla con sé. E se tu porti con con te una pistola, un’arma, prima o poi potrai utilizzarla. È questo che mi fa rabbia. Allora dire che ci vuole un esercito di maestri, sicuramente questo può essere una cosa utile, ma se non ci rendiamo conto che prevenire e dare opportunità va benissimo, ma quando non c’è lavoro, quando non c’è lo Stato che presidia i territori, quando lo Stato non toglie i bambini e le bambine a famiglie di criminali allora difficilmente la scuola potrà intervenire.”
Queste le parole di Lucia Fortini, Assessore all’Istruzione della Regione Campania, intervenuta questa mattina a Barba&Capelli di Corrado Gabriele su Radio Napoli Centrale.
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