Iavarone: in aumento i reati gravi tra i minori
“Nei prossimi giorni presentiamo alla Procura dei Minorenni alla presenza del Prefetto e direttore del carcere di Nisida i dati. Quello che emerge in maniera abbastanza evidente è il reato di associazione mafiosa che prevede fenomeni come lo spaccio o le stese. I giovani non sono più quelli che fanno scippi e rapine, ma sono coinvolti in reati maggiore. Prima i ragazzi facevano i muschilli e, oggi, non sono più quelli”. Così Maria Luisa Iavarone, docente di pedagogia della Parthenope intervenuta a Barba&Capelli, ha lanciato l’allarme riguardo la crescita di reati molto gravi tra i ragazzi, quale associazione mafiosa.
L’indagine segnala come stia aumentando il numero di ragazzi sfruttati dalla criminalità organizzata per azioni quali spaccio, difesa del territorio. Ad evidenziare una tal tesi, la Iavarone ha portato ad esempio il fenomeno delle stese, sempre più frequente in città e che vede come protagonisti molto spesso ragazzi giovanissimi.
La Iavarone ha, infine, commentato la vicenda del ragazzo disabile bullizzato a Scampia, osservando come questo episodio faccia parte di una deriva violenta e di un uso sbagliato dei social: “questa è l’ennesima pagina buia. È la consacrazione del disvalore che si erge a valore di riferimento. L’impossibile diventa strumento di perforazione mediatica. Quello che va fatto è una campagna di bannaggio di quelli che sono questi messaggi che passano sui social e inevitabilmente nelle scuole”.
Giovanni Ruoppo