“Fino ad essere felici”: Paolo Cipolletta “un film sulla felicità per dare speranza” Gianfranco Gallo: “Nel film una parte di tutti noi”.
Cipolletta (regista): “
In diretta a Barba&Capelli in onda su Radio CRC è intervenuto Paolo Cipolletta, regista, che ha presentato il suo film “Fino ad essere felici”, che si prospetta come un inno alla libertà, oltre che alla ricerca costante della felicità: “Il mio film lo facciamo entrare in un discorso di libertà. È un film sulla felicità, sulla ricerca e sulle responsabilità che ognuno di noi deve assumersi per essere felice”.
“Fino ad essere felici” dà una speranza anche per il territorio napoletano”: “Può essere una speranza di rilancio e deve esserlo. La felicità è un imperativo categorico per tutti, anche per la nostra città che con il cambio di amministrazione è ad un bivio importante della sua vita. Un film, insomma, sulle contraddizioni relative agli affetti e ai desideri degli individui: “è un film sul desiderio e sulle mancanze da cui trae origine. I personaggi mettono in mostra il sadismo e la mancanza degli affetti e su come il volersi bene è cura e condanna allo stesso modo”.
Gallo: Andate a vedere ‘Fino ad essere Felici’. In questo film c’è una parte di tutti
In collegamento anche l’attore Gianfranco Gallo, che è intervenuto diretta a Barba&Capelli, in onda su Radio CRC, che ha così presentato il suo personaggio: “Io sono il cattivo di solito . Il mio personaggio è un personaggio irrisolto come tutti i personaggi dei miei film. È molto particolare perché è l’anima nera del film. Fa scaturire una sorta di sentimento strano tra empatia e ribrezzo. È un personaggio sul quale abbiamo lavorato molto”.
L’attore ha poi sottolineato l’ottimo rapporto con il regista, con il quale si è spesso confrontato prima e dopo della messa in atto delle scene: “Ho fatto due cortometraggi prima di questo film. Sono l’attore più vecchio per Paolo Cipolletta. Ci confrontiamo spesso prima di una scena”.
Infine un invito al pubblico che si recherà a vedere il film “Fino ad essere felici”. Paolo parla del film nei risvolti molto reconditi per il pubblico che va al cinema. Io dico che il pubblico deve andare a vederlo per ritrovare parte di sé. In questo film ci sono tanti aspetti umani. È un film importante”.
Giovanni Ruoppo