Federico II, parla Antonio Pescapè: “Apertura al territorio, evitare previsioni impatto Covid sui ragazzi”
“L’obiettivo dell’Università riguarda didattica e ricerca. Questo periodo ci ha dimostrato quanto siano importanti e quanto sia fondamentale l’impatto sul territorio”. Lo ha dichiarato il docente della Federico II Antonio Pescapè intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Pescapè entra nella giunta del nuovo Rettore federiciano con la delega all’innovazione: “Questo serve a capire proprio l’impatto sociale, culturale e quello con le imprese. È il tema che mi sta più a cuore”. Il professore ha poi aggiunto sull’apertura delle università al territorio: “Non credo che esista un’università chiusa ma sempre luoghi aperti. A San Giovanni questo abbiamo iniziato a fare. C’è un progetto importante anche a Secondigliano con il polo di Medicina. Fuorigrotta è cresciuta molto con le facoltà di ingegneria, prima per gli studenti e poi per tutto il quartiere. Nell’area est si procede dimostrando come possano coesistere multinazionali: Apple e Deloitte”. E ancora altri esempi innovativi: “Il progetto di Secondigliano sta facendo un grande lavoro con il polo di medicina e si lavora unitamente con il polo penitenziario universitario di Scampia che, riguarda gli studenti detenuti in carcere”.
Infine, sul dibattito relativo alle conseguenze della pandemia sulle nuove generazioni ha dichiarato: “Credo che qualsiasi previsione, sia di un impatto devastante o sia per chi minimizza l’incidenza della pandemia sui giovani, sia sbagliata perché non abbiamo alcun riferimento in letteratura. Può solo confondere tutti, compresi gli studenti. Non può esistere un’attività di formazione unicamente a distanza né ci può essere lo studio universitario solamente in quel modo. Io starei attento a fare previsioni apocalittiche”.