Il Napoli (e Gattuso) risponde sul campo alle polemiche: 4-1 a Cagliari
Un punto nelle ultime tre partite del 2020 avevano alzato polveroni e critiche feroci contro Gennaro Gattuso. Ringhio, come nel suo stile di uomo prima che di allenatore, si era preso la responsabilità di un periodo difficile a causa della sua malattia che si riaffacciava in modo fastidioso. Ad alimentare altre chiacchiere è arrivato il video di Osimhen in Nigeria e la conseguente positività del nigeriano al Covid dopo il lungo stop per il problema alla spalla.
Allenatore e squadra hanno risposto sul campo nella prima del 2021. Poker a Cagliari con Zielinsky sugli scudi: doppietta con bolide terra-aria dal limite nel primo tempo e poi in mischia sotto porta nella ripresa. Sempre in mischia Chucky Lozano e Insigne su rigore per il 4-1 finale dopo il momentaneo pareggio di Joao Pedro.
Eppure questa è solo una prima risposta, per lo stesso Gattuso non basta in vista di un mese impegnativo che vedrà gli azzurri impegnati nella finale di Supercoppa italiana contro il “nemico” bianconero: “arriviamo facile negli ultimi 20-25 metri ma non siamo incisivi nella finalizzazione, senza cattiveria. Noi siamo la squadra che crea più occasioni in Serie A e che ne lascia di meno, siamo primi in tutte e due le classifiche e questo ci deve far riflettere. Giochiamo bene, ma dobbiamo essere più lucidi, cattivi, avvelenati per finalizzare”.
E poi Ringhio sullo scudetto ha le idee chiare su pregi e limiti della sua squadra: “Non dobbiamo pensarci, non è per non alzare l’asticella, noi abbiamo tanti pregi ma anche tanti difetti, dobbiamo migliorare. Abbiamo molta tecnica, poca cattiveria, chi ha più cattiveria gli manca un po’ qualità, ma esprimiamo un calcio anomalo in Italia, di palleggio, qualcosa di diverso, dobbiamo dare continuità, non si può giocare solo di fioretto. Subendo quel gol, se non segni subito rischi pure di non vincere. A tratti siamo migliorari, ma dobbiamo farlo di più”.
Nessuna illusione dunque ma il Napoli lotta su tutti i fronti e c’è un obiettivo alle porte contro la Juventus per alzare un altro trofeo dopo la Coppa Italia. Serve rabbia e fame di vittorie, sull’esempio dello stesso Ringhio che stringe i denti e lotta contro la sua malattia.
Giuseppe Manzo