Regione, parla Fulvio Bonavitacola: “Ricciardi esternatore, ora sulla scuola ci danno ragione”
“Un appello non solo per non sparare i fuochi ma per evitare anche i palloncini che sono un rischio dannoso per il nostro ambiente”. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Su questo anno di pandemia Bonavitacola ha sottolineato: “Il 2020 è un anno segnato dalla sciagura dell’epidemia e quindi l’attività amministrativa si è concentrata per contrastare il contagio. Abbiamo profuso un impegno con il presidente De Luca, con le Asl e con il personale medico per una campagna corale. I risultati alla fine credo siano incoraggianti perché siamo la regione con il minore tasso di mortalità e minor indice di contagio. Questi due numeri dicono che è stato fatto un lavoro straordinario. Speriamo di riprendere nel 2021 il lavoro avviato che ha visto un grande consenso da parte degli elettori con le relative aspettative: dalle politiche ambientali alle infrastrutture fino all’occupazione. Si avvicina uno scontro forte sul Recovery Fund per la distribuzione dei fondi e una rinnovata questione meridionale che porterà a una dialettica vivace con le regioni del nord”.
Il vicepresidente della Giunta con delega all’ambiente ha mandato una stoccata al consulente del ministro Speranza: “Ricciardi è un consulente esternatore, loquace ed è un po’ strano perché dovrebbe consigliare il ministro e invece rilascia interviste in libertà. In Campania ci descrivevano come una regione oscurantista che metteva a rischio il diritto all’istruzione e si discuteva delle scuole a prescindere dall’indice di contagio. Ora non siamo più così isolati, benvenuto Ricciardi. Però dovrebbe riunire ministeri e Cts per poi decidere, lui è un consulente e non un libero pensatore”.
Infine sul sistema sanitario regionale Bonavitacola ha concluso: “Sulla sanità si deve partire dal riparto del fondo nazionale perché la follia dell’età media come criterio deve finire e perché le patologie sono legate a condizioni sociali e dinamiche comportamentali. Credo che sul piano ospedaliero abbiamo delle eccellenze con strutture all’avanguardia. In questa vicenda abbiamo riscoperto la medicina territoriale con la figura del medico di base a metà tra dipendente e libero professionista. Il ricovero deve essere un’ultima opzione con la medicina di prossimità e con le tecnologie che ci permettono di assistere”.