UNA FIACCOLATA A FORCELLA DOPO IL SECONDO IMMIGRATO MORTO PER LO SCOPPIO
Forcella, ancora un lutto morto un altro immigrato
da Il Mattino a firma di Melina Chiapparino.
Il bilancio delle vittime per l’esplosione avvenuta sabato pomeriggio in un basso a Forcella sale a due. Dopo la morte di Babul Bapari, il 41enne che era il più grave dei tre bengalesi feriti, ha perso la vita anche Altaf Kazi, 43enne sposato e padre di due figli che lavorava come muratore da diversi anni con regolare permesso di soggiorno. L’unico sopravvissuto è il 64enne Afsar, ricoverato in gravi condizioni nel Reparto di Terapia Intensiva Grandi Ustionati del Cardarelli. È il terzo ferito coinvolto nel crollo del solaio provocato, molto probabilmente, dall’esplosione di una bombola nei locali in vico San Nicola ai Casati sottostanti un edificio che affaccia su vico Pace.
LA FIACCOLATA
Le due salme sono state sequestrate e verranno sottoposte ad autopsia mentre le indagini del commissariato Vicaria procedono parallelamente all’inchiesta della magistratura per chiarire quanto accaduto e accertare se i tre stranieri fossero impegnati nella ristrutturazione del basso per poterci successivamente vivere. La morte dei due immigrati è stata considerata “una perdita per tutta la comunità di Forcella, dal momento che si trattava di brave persone e grandi lavoratori” come ha sottolineato Moahmmad Simon, portavoce della comunità del Bangladesh a Napoli e mediatore culturale ma dopo l’esplosione è stata registrata “un’apatia istituzionale che sarà contrastata con l’organizzazione di una fiaccolata perché il quartiere è a lutto” ha fatto sapere Gioba Barone del comitato Rinascita Forcella. “La comunità religiosa guidata dal parroco Raco Carmelo esprimerà la vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti gli stranieri e i napoletani che vivono in condizioni di sfruttamento della loro povertà” spiega Corrado Gabriele, ex assessore regionale ora volontario dell’associazione Medici di Strada impegnata nella fiaccolata organizzata anche dal comitato Lenzuola Bianche “per denunciare le condizioni pericolose in cui continuano a vivere decine di stranieri nei vicoli limitrofi al luogo dell’esplosione” fa sapere il portavoce Armando Simeone, consigliere della quarta municipalità.