Il Napoli vince a Lecce, l’Inter risponde, azzurri sempre in vetta
Un calcio piazzato del “Jack di cuori” firma il successo della capolista al Via del Mare e lo Scudetto prende la via del Sud. Nell’anticipo del sabato pomeriggio della Trentacinquesima giornata di Serie A arriva una rete che potrebbe entrare nella storia partenopea. Il Lecce tiene fieramente testa al Napoli ma il risultato di 0-1 condanna i salentini e premia i campani che, senza brillare, prendono i tre punti e scappano. Marco Giampaolo assemblea un 4-2-3-1 con Falcone, Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo, Pierret, Kaba, Pierotti, Coulibaly, Karlsson e Kristovic. Antonio Conte, grande e fischiatissimo ex, replica con una sorta di 4-4-2 e schiera Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola, Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay, Raspadori e Lukaku. Proprio il centravanti sbloccherebbe la partita, colpito da un tiro di Politano, fa carambolare la palla in porta ma la rete è annullata per fuorigioco millimetrico rilevato dai marchingegni a disposizione della squadra arbitrale. La gara piomba, poi, nel caos per lancio di oggetti e petardi in campo da parte dei tifosi di casa che inscenano una sacrosanta protesta contro la Lega Calcio per non aver tenuto conto della morte di Graziano Fiorita, fisioterapista della squadra, al momento di programmare spostamenti, recuperi e rinvii. Il gioco è momentaneamente interrotto per poi riprendere dopo una lunga pausa. Il ritmo è lento, la partita brutta e la manovra ospite ancor di più, almeno fino all’atterramento di Raspadori a pochi centimetri dall’area di rigore. È occasione d’oro per il numero 81 azzurro che calcia una punizione bassa a girare che al 24′ porta il Napoli in vantaggio. La reazione leccese è veemente ma qualitativamente irrilevante, tuttavia, al 38′, su un calcio d’angolo battuto a rientrare sul primo palo, Gaspar anticipa tutti di testa e il suo tiro sbatte sulla traversa. Sulla ribattuta Spinazzola tocca col braccio ma, dopo il controllo di rito al monitor e la consultazione di protocolli vari, si stabilisce che è tutto regolare. Il Napoli si salva e Raspadori prepara il raddoppio al 43′ quando, servito da McTominay, calcia a incrociare sul secondo palo. La palla sibila a lato mentre Gaspar travolge l’attaccante del Napoli che resta dolorante a terra. Sarebbe fallo e, dunque rigore ma, anche in tal caso, dopo una spulciata mentale ai cavilli del regolamento, Massa spiega che è un normale scontro di gioco. Tra perplessità azzurre e giallorosse, e con soli otto minuti di recupero nonostante la confusione iniziale e svariate interruzioni, si arriva al sospirato intervallo. Durante la pausa escono Karlsson e Kaba, il secondo tempo il Lecce lo inizia con Helgason e Tete Morente. Al 50′ Olivera dal corner segna di testa ma il gol viene ancora annullato per carica su Falcone. In effetti Mc Tominay spinge scioccamente il portiere e quindi, finalmente, la squadra arbitrale ne indovina una. Al 52′ il portierone del Napoli deve intervenire con la consueta parata “salva risultato” perché Lukaku perde palla a centrocampo, il Lecce riparte in contropiede ed Helgason non ci pensa due volte e calcia; il tiro viene deviato e Meret si fa trovare prontissimo. Al 53′ non ce la fa Lobotka, dopo una botta presa nel primo tempo alla caviglia, deve uscire ed entra immediatamente Gilmour. Al 62′ esce Guilbert e va dentro Veiga. Le prova tutte Giampaolo, in ballo c’è la salvezza. Sul fronte opposto c’è, però, in gioco il Tricolore e così al 65′ il Napoli tenta di verticalizzare per mettere al sicuro il bottino ma è tutto vano per fuorigoco: Gilmour serve Di Lorenzo che di tacco manda Lukaku davanti a Falcone, il belga gli tira addosso ma in posizione comunque irregolare. Al 67′ una punizione per poco non coglie distratto Meret; Helgason ci prova dai venti metri, la palla aggira la barriera e va verso il primo palo ma esce, seppur di poco. Il Lecce, con encomiabile forza di disperazione, spinge e al 79‘ corre ai ripari il Napoli con Billing per Raspadori, uomo partita e, forse, uomo Scudetto. La replica è Pierotti fuori e N’Dri dentro tra i padroni di casa mentre all’87’ Conte concede la canonica manciata di minuti a Ngonge e Simeone; tirano il fiato Lukaku e Politano. Dopo sei minuti di recupero la valanga di tifosi partenopei presenti in Puglia può rilassarsi: anche questa volta, dopo indicibile patimento, il Napoli vince la partita e resta primo a tre turni dalla fine perché successivamente l’Inter riesce a battere l’Hellas Verona per 1-0 con un rigore di Asllani al 9′.

IL TABELLINO:
Lecce-Napoli 0-1
Lecce (4-3-3): Falcone; Guilbert (17′ st Veiga), Baschirotto, Gaspar, Gallo; Coulibaly, Pierret (21′ st Berisha), Kaba (1′ st Tete Morente); Pierotti (39′ st N’dri), Krstovic, Karlsson (1′ st Helgason).
A disp.: Fruchtl, Samooja, Gabriel, Sala, Rafia, Ramadani, Banda, Rebic, Sansone. All.: Giampaolo
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Anguissa, Lobotka (8′ st Gilmour), McTominay; Politano (43′ st Ngonge), Lukaku (43′ st Simeone), Raspadori (34′ st Billing). A disp.: Contini, Scuffet, Marin, Mazzocchi, Hasa, Okafor. All.: Conte
Arbitro: Massa
Marcatori: 24′ Raspadori (N)
Ammoniti: Krstovic, Tete Morente (L)