Concorso scuola, un quesito errato e il Ministero sposta tutto a maggio
Ha dell’incredibile quanto accaduto ai docenti che hanno sostenuto la prova scritta per l’immissione in ruolo e che aspettano da oltre un mese di conoscere il loro destino. Mentre il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è impegnato a Roma ad accogliere Sua Maestà Camilla, la Regina d’Inghilterra, dopo un prolungato silenzio delle comunicazioni ufficiali, arriva una nota ministeriale. Risaliva al remoto 27 febbraio, il giorno della conclusione delle prove del concorso denominato PNRR 2 destinato agli insegnanti della scuola secondaria di I e II grado, l’ultimo scambio di comunicazioni tra piattaforme dedicate ed utenza. Migliaia di candidati senza risposte, senza certezze e senza una prospettiva chiara su ciò che sarebbe accaduto scoprono ora che è tutto rimandato. Gli Uffici Scolastici Regionali, che secondo il Ministero avrebbero dovuto pubblicare le informazioni utili, non hanno ricevuto istruzioni per mesi. All’improvviso si scopre che, in seguito a segnalazioni su un quesito mal formulato, è annunciata una nuova sessione d’esame il 5 maggio per i candidati del turno pomeridiano del 27 febbraio scorso, penalizzati da un quesito errato. Il Ministero commette un errore ma a pagarne il prezzo sono i candidati, costretti a prendere nuovi permessi, organizzare trasferte, sostenere costi e tutto per andare a rispondere ad una sola domanda mentre tutti gli altri aspettano di sapere quale sarà il punteggio minimo per accedere alla prova orale. Lo scandalo sta anche nel fatto che la Commissione Nazionale che ha analizzato il quesito incriminato, lo ha individuato nel numero 4 della prova pomeridiana del 27 febbraio. Qui si toccano le vette del ridicolo visto che le domande proposte erano uguali per tutti i presenti in quella determinata giornata ma a ciascun partecipante venivano proposte in un diverso ordine numerico. Quale sia questo quesito, dunque, non si saprà mai. Più fortunati sono coloro che stanno concorrendo per infanzia e primaria visto che lì si è iniziato con gli orali. Logicamente tutta questa confusione porterà ritardi su ritardi per il prossimo anno scolastico e i disagi ricadranno, inevitabilmente, sugli studenti che vedranno professori andare e venire prima che questo perverso sistema individui l’avente diritto. Inoltre va ricordato che il tutto era partito in modo folle fin dall’inizio: la prova scritta viene, infatti, definita “superata” con un punteggio di 70 su 100 ma ciò equivale ad una “vittoria di Pirro” perché anche aver superato l’ostacolo delle crocette piazzate al computer può non bastare. Vengono ammessi a proseguire la cavalcata solo coloro che avranno fatto il punteggio migliore in base al numero dei posti disponibili per la singola classe di concorso nella determinata regione ma se non si conoscono nel dettaglio i precisi punteggi fatti da ciascuno, non si può procedere a tale operazione di calcolo in percentuale. Ad ogni modo i destinatari della prova suppletiva che decidessero di non parteciparvi manterranno il punteggio conseguito nella prova svolta, senza conteggiare il quesito errato. Intanto il tempo scorre e la vita privata e lavorativa delle persone resta avvolta nell’incertezza e nel mistero, nel mistero del Ministero.
Articolo a cura di
Francesco Di Somma