Carceri, Ciambriello: populismo mediatico e clima di repressione
“In Italia in questo momento ci sono 56mila detenuti. In un intero anno almeno 20mila bambini sono andati a trovare i propri familiari in carcere. Ci sono 77mila persone in area penale esterna. Quindi il carcere, come complessivamente il sistema della giustizia, interessa un po’ tutti. Ci sono due questioni importanti: la giustizia non è uguale per tutti e i tempi certi della giustizia o dei processi che spesso non ci sono. Poi da un po’ di tempo iniziano i processi in piazza. Cioè ognuno stabilisce l’ergastolo, la pena di morte, gli anni di pena, il perdono, oppure c’è chi vuole il perdono e chi invece non lo vuole. Ogni volta che ci sono momenti tragici, di morte tragica, per rispetto alla morte tragica bisognerebbe soltanto stare in silenzio, ma la domanda spesso è quella di chiedere alla persona che sta soffrendo: “ma lei perdona?” ma a mio avviso il perdono si chiede, non è che si dà! In Italia c’è un clima di populismo mediatico e c’è un clima generale nel paese di repressione”.
Sono le parole di Samuele Ciambriello – Garante dei detenuti della Campania, intervenuto questa mattina a Barba&Capelli di Corrado Gabriele su Radio Napoli Centrale.
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