Caso di Maria Francesca, Conenna (Santobono): problema di comunicazione tra famiglia e ospedale
“Ho consultato i dermatologi che hanno in cura la bimba. Il problema credo sia di comunicazione nella misura in cui tieni presente che noi gestiamo circa tre di questi angiomi all’anno e quasi 1/3 hanno questa dimensione. Questa è una patologia molto diffusa, gli angiomi di questa dimensione lo sono meno ma sono comunque significativamente diffusi. La terapia standard è quella che è stata realizzata. Il modello è quello della terapia standard col beta bloccante. Io sentivo che la signora diceva che ha degli effetti collaterali. Nel caso della somministrazione beta bloccante l’ipoglicemia è certo che si ha. È parte integrante della terapia. Tendenzialmente le famiglie vengono avvertite in modo che possono gestire i pasti e stare attenti sulle cose. Quello che io ho compreso è che i temi critici che erano quelli del cosiddetto effetto collaterale del farmaco del betabloccante e della localizzazione epatica sono abbastanza standard quindi se non c’è stata comprensione con la signora è opportuno e di questo mi faccio promotore che si rincontrino con la dermatologa che peraltro ha dichiarato di aver avuto sempre con la signora un ottimo rapporto in modo da chiarire quello che non è stato chiarito.”
Queste le parole di Rodolfo Conenna, Direttore Generale Osp. Santobono di Napoli, intervenuto questa mattina a Radio Salute di Corrado Gabriele e Antonio Menna sul caso di Maria Francesca, la bambina di 9 mesi affetta da angiomi molto gravi.
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