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‘I campioni del grande Napoli’, Sarnataro: riscatto sportivo non sociale

‘I campioni del grande Napoli’, Sarnataro: riscatto sportivo non sociale

“I campioni del grande Napoli” è un libro di Dario Sarnataro con Giampiero Materazzo, disponibile in tutte le edicole e tutte le liberie. Ne ha parlato ai microfoni di Barba&Capelli di Corrado Gabriele, questa mattina il giornalista e autore Dario Sarnataro: “è un racconto del del terzo scudetto del Napoli attraverso i profili dei protagonisti, degli eroi, diciamo così, del 2023 insieme a loro anche Spalletti, Giuntoli e De Laurentiis un modo per raccontare questa cavalcata splendida di quest’anno un po’ come è successo per le altre leggende azzurre da Jepson, a Maradona, Careca agli altri ma anche Higuain, Insigne, Mertenz. Un ritratto del calciatore, le caratteristiche, le statistiche, ma anche quello che hanno significato per i tifosi, ovviamente nel caso specifico di questi ultimi protagonisti anche il racconto della della stagione che hanno fatto quest’anno”.

“La squadra di calcio per Napoli ha un valore fortemente identitario. Però io non vedo assolutamente un riscatto sociale in questo caso, come forse c’è stata nell’87 ma erano altri anni. Napoli veniva dal terremoto, da una crisi economica importante, invece questa Napoli ha tante eccellenze nel turismo, nella gastronomia, nella moda ma anche appunto in altri settori, nel cinema, penso, nelle serie tv, oltre che per la storia millenaria. Diciamo che questo è un scatto sportivo che si sovverte anche un po’ tutti i luoghi comuni: si pensava che avendo avuto il più grande di sempre Napoli doveva pagare questo dazio a vita quindi non avrebbe vinto più lo scudetto e invece l’ha vinto, si diceva che bisognava acquistare calciatori vincenti abituati invece Napoli ha vinto lo scudetto con i giovani o comunque calciatori che non hanno mai vinto nulla come Kim, Kvaratskhelia, Osimhen, eccetera. Quindi è una vittoria che può dare un esempio al sistema calcio italiano che tagliando i costi e puntando su calciatori motivati e di talento si può vincere”.

L’intervista completa: