Omicidio Francesco Pio Maimone, Iavarone: dobbiamo continuare ad alzare il volume della protesta e dell’indignazione
Carcere confermato per Francesco Pio Valda, il presunto killer di Francesco Pio Maimone ucciso da un colpo di pistola sparato a Mergellina. “L’altro giorno c’è stata l’udienza del riesame in cui è stata effettuata la conferma del dispositivo di custodia cautelare in carcere a carico di Valda” ha spiegato questa mattina, a Barba&Capelli di Corrado Gabriele su Radioclub91, Maria Luisa Iavarone, Docente dell’Università Parthenope, che insieme ad Alessandra Clemente sta seguendo la famiglia Maimone.
Sembra che la città abbia assorbito tutta la tragedia molto velocemente. “Dobbiamo continuare ad alzare il volume della protesta e dell’indignazione per una vicenda che non è digeribile oggettivamente” continua Iavarone “Francesco Pio aveva più volte espresso ai genitori il desiderio di andare via da Napoli. Purtroppo non ce l’ha fatta in tempo. Noi napoletani gli abbiamo spezzato le gambe prima che quel sogno si potesse esprimere”.
Anche le fiction, come ad esempio Mare Fuori, hanno il loro peso sulla questione giovanile e della criminalità, della violenza e del disagio: “Bisognerebbe che gli stessi attori della fiction fossero più disponibili a parlare con i ragazzi, a sdoganare una versione alternativa dei loro stessi personaggi e ruoli. Questi attori hanno una responsabilità umana, al di là della fiction.”
“Il problema è che a Napoli – conclude la professoressa – ci sono una serie di manifestazioni che sono celebrate, apprezzate ed estetizzate. L’estetizzazione della violenza verbale a cui noi siamo esposti nel quotidiano è una cosa che noi tolleriamo ed ingoiamo come l’omicidio del povero Francesco Pio. Dovremmo avere un’asticella di ribellione e di non consenso rispetto a certe modalità nelle nostre categorie del pensiero quotidiano”.
Di seguito l’intervista completa: