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GLI ALLEVATORI CASERTANI DIVIDONO IN DUE L’ITALIA

GLI ALLEVATORI CASERTANI DIVIDONO IN DUE L’ITALIA

Autostrada A1 bloccata nei due sensi dalla protesta degli allevatori all’altezza di Teano

CASERTA – È iniziata la protesta degli allevatori bufalini del casertano, che con una cinquantina di mezzi tra camion e furgoni, muniti di striscioni e scritte (“Salviamo le bufale”), sono entrati sull’autostrada A1 dal casello di Capua. Gli allevatori, che si sono concentrati in un’area mercatale nei pressi del casello anche con i trattori – vietati in autostrada: i mezzi agricoli sono stati caricati sui tir – protestano contro il piano regionale di eradicazione della brucellosi, che secondo quanto riferisce Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento Unitario che raccoglie otto associazioni di tutela del comparto, “è diverso rispetto a quello concordato nei tavoli tenuti con l’assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo”.

Il corteo di protesta è preceduto da auto della Polizia stradale. Nella sostanza gli allevatori chiedono che sulla questione delle soluzioni al problema brucellosi si apra un tavolo presieduto direttamente dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, esautorando l’assessorato all’agricoltura, “dal momento che il fenomeno coinvolge non solo il comparto agricolo ma anche quello sanitario, e De Luca si è tenuto la delega alla sanità.

E poi l’assessorato non è stato coerente, dal momento che ci siamo ritrovati un piano diverso da quello concordato, che è stato scritto dalla struttura tecnica dell’assessore Caputo in cui ci sono funzionari che hanno più volte detto a chiare lettere di essere a favore degli abbattimenti, e non della vaccinazione.

Questi tecnici vanno cambiati”. La “partita” si gioca sulla previsione del piano regionale di vaccinare i capi dai 6 ai 9 mesi di età solo negli allevamenti “indenni”, ovvero in cui non vi sono capi infetti, cosa che nei quattro comuni cluster del Casertano, ovvero Castel Volturno, Cancello e Arnone, Grazzanise e Santa Maria la Fossa, è quasi impossibile che accada. Per cui per molti allevatori questa previsione “è solo un bluff per proseguire con gli abbattimenti indiscriminati di bufale, senza distinzione tra capi sani e malati”.

Adriano Noviello, agronomo e presidente dell’associazione di tutela allevamenti bufala mediterranea, che nelle settimane scorse è stato per protesta undici giorni in sciopero della fame, spiega che “l’Asl ha i tecnici e le attrezzature per distinguere i capi sani da quelli malati, i capi vaccinati sani da quelli vaccinati ma che hanno comunque preso la brucellosi; è come il Covid, con i vaccinati che possono prendere la malattia ma in forma lieve.

Per cui mi chiedo che senso ha limitare la vaccinazione agli allevamenti dove tutti capi sono sani”. All’assemblea che ha preceduto il corteo in A1 era presente anche il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, che ha “sposato” la causa degli allevatori casertani, tanto da aver emesso d’urgenza stamani una delibera di giunta in cui chiede al presidente della Regione Vincenzo De Luca di sospendere la delibera che contiene il piano di eradicazione della brucellosi, di aprire un tavolo di confronto presso la presidenza, e in cui si chiede a parlamentari e forze politiche di interessare Governo e Parlamento per una coordinata azione di tutela del comparto. L’iniziativa di Natale dovrebbe essere seguita dai sindaci dei comuni di Cesa, Sant’Arpino, Villa Literno, Aversa.