Matino: “Regolamentare la movida un vantaggio per i commercianti onesti”.

In diretta a Barba&Capelli in onda su Radio CRC è intervenuto Gennaro Matino, teologo e presbitero che è nuovamente tornato sull’argomento movida e degli esercenti onesti che con una regolamentazione maggiore vedrebbero incrementare i propri affari: “è anche a vantaggio loro che ci sia una città più situazione più tranquilla. Anche perché a lungo andare quando c’è una situazione estrema il business finisce. Quando le cose vanno male e c’è l’indifferenza della gente, la salute pubblica e ci sono i minori che arrivano in ospedale con problemi seri, il rischio è che a fronte degli investimenti fatti ci sia la chiusura. Varrebbe la pena comprendere che solo gestendola potrebbe in qualche modo addirittura provocare un rilancio economico. Unire insieme guadagno e profitto che deriva da malevolenza è un’economia diabolica che non fa bene a nessuno, neppure a chi pensa di trovarne un profitto. Quando dico che si dovrebbe essere più severi verso chi non rispetta le regole lo dico per tre ragioni: per tutelare i commercianti onesti, per tutelare i minori che sono il nostro futuro e dare dignità a un territorio, che sì ha bisogno che si muova l’economia, ma non può essere ridotto ad un pantano di friggitoria all’aperto, che avvicina i soliti noti, ma allontana chi questa città vorrebbe vederla un po’ diversa. Non riesco a capire perché in questa città non ci sono sanzioni per chi commette un dolo. Se non ci sono sanzioni e non ci sono sanzioni severe davanti ad azioni criminali, non si sa dove si può andare a finire”.

Sul sindaco Manfredi che aveva dichiarato di essere pronto a lasciare senza le risposte economiche, Matino ha commentato: “ se ricordo bene la candidatura non arrivò subito. Si prese del tempo per andare a parlare con i big che l’hanno sostenuto ed ebbe da loro una certa conferma che Napoli sarebbe stata sostenuta. Ricordo che De Magistris stesso disse che quella era una cosa buona e auspicò che, qualunque sindaco fosse salito, quel patto sarebbe stata cosa giusta mantenerlo. Manfredi fa bene a dire che, se questo non avviene, poi se ne va a casa”.

Giovanni Ruoppo