Chi ha vinto davvero le elezioni?
di Antonio Menna
Gualtieri strappa Roma alla Raggi. Lo Russo strappa Torino alla Appendino. Il centrosinistra conquista anche Latina e Varese, ma lascia Trieste, dove viene confermato il primo cittadino uscente. Questi i responsi del ballottaggio di oggi.
Tra primo e secondo turno, cinque delle sei grandi città italiane dove si andava al voto – ci sono anche Napoli, Milano e Bologna – sono del centrosinistra. Successo? Sulla carta, sì. Ma dietro i numeri, ci sono gli scenari. E il primo dato da analizzare è quello enorme e inedito dell’astensionismo.
Al primo turno ha votato appena il 47 % degli elettori. Ai ballottaggi, il 38. Città come Roma eleggono il sindaco con appena il 40 % dei partecipanti. Sono primi cittadini di minoranza. Il grosso delle loro città non è con loro. E’ lontano, è altrove.
Chi sono gli astenuti? Probabilmente sono cittadini scontenti, delusi, in attesa. Aspettano una proposta politica. Si apre lo spazio per nuove iniziative, nuove formazioni, che ovviamente raccolgano la rabbia e ne facciano progetto.
La stessa analisi va riservata alla Campania.
Vince Mastella a Benevento: aveva contro il Pd e il Movimento 5stelle, ma aveva con sé De Luca e Bonavitacola. Vince Manfredi a Napoli, che però ha messo assieme tutto e il contrario di tutto, e oggi comincia a tentare, non con poca fatica, sbrogliare la matassa.
Vincono sindaci di civiche, mescolati a partiti politici di destra, come a Melito e Afragola. Vince una trasversalità irregolare, caotica, condita con una scarsa partecipazione e una rabbia sotto traccia, che potrebbe prendere le forme di nuove iniziative, di nuove proposte. È uno scenario politico che può mutare in un attimo.
Vincono un poco tutti ma perdono anche un poco tutti. Forse, il vero vincitore sarà chi si inventerà una novità che sappia parlare a chi è rimasto a casa. Vale già il 60%, anche se non ha ancora un volto.