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Pestaggi Santa Maria Capua Vetere, Auricchio (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria): “Serve riforma carcere, chieste webcam sulle divise”

Pestaggi Santa Maria Capua Vetere, Auricchio (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria): “Serve riforma carcere, chieste webcam sulle divise”

“C’è tanta amarezza, sono immagini forti che hanno fatto il giro d’Europa. Condannando fortemente chi ha sbagliato bisogna fare anche una riflessione seria sul carcere. Fondamentale una riforma in Italia”. Lo ha detto il Segretario Regionale dell’Unione Sindacati della Polizia Penitenziaria Ciro Auricchio intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.

Poi ha aggiunto: “Siamo attualmente 36mila agenti in Italia e dovremmo essere 45mila con carenza di organico di 7mila unità. La politica non ha affrontato il sistema carcere e la sua gestione, bisogna rivedere il meccanismo di custodia. Non si affronta il sovraffollamento e il tema delle pene alternative, la presenza degli operatori sociali in carcere”.

Poi il sindacalista ha dichiarato: “Bisogna rifondare da subito il sistema. Abbiamo chiesto le webcam sulle divise per avere trasparenza assoluta. Ci sono stati tanti suicidi tra gli agenti con grande sindrome di burnout ma la politica ha dimenticato. Dobbiamo affrontare oggi l’emergenza, basterebbe pensare ai 2mila detenuti a Poggioreale”.

E ha proseguito: “Come sindacato non sono andato da Salvini perché non c’entra l’appartenenza politica. Non abbiamo bisogno di sostenitori forti o di chi si accredita, serve uno slancio serio con la politica tutta che deve mettere mano alle riforme attese da anni”.

Infine, Auricchio ha concluso: “Poi sono intervenuto sulla gogna mediatica perché non si possono mettere facce e nomi in prima pagina. Per decongestionare le carceri napoletane e campane c’è il progetto di un penitenziario a Nola ma il sistema va rivisto perché la pena come è concepita crea grosse difficoltà: con la legge Madìa mancano 600 agenti, poi anche educatori e gli operatori di sostegno”.